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La parola del Vescovo

“Il Signore vi illumini perché il vostro agire sia sempre guidato dall’amore per la verità”

Gigliotti Saveria Maria · 8 anni fa

Carissimi fratelli e sorelle, ci ritroviamo per celebrare il Giubileo di voi giornalisti e operatori della comunicazione, presenti nella nostra Diocesi. Vi ringrazio per la vostra presenza, un saluto pieno di stima al dottor Soluri, Presidente dell’Ordine dei giornalisti. Vedo con gioia anche la presenza di alcune famiglie e me ne rallegro. Io vorrei ringraziarvi per la vostra professione e desidero farlo oggi, durante il vostro Giubileo. So quanto vi esponete anche di fronte al male, per amore della verità. Il Signore vi ricolmi della sua benedizione e vi ricompensi e vi illumini perché il vostro agire sia sempre guidato dall’amore alla verità. Papa Francesco nel messaggio che ci ha inviato per la giornata delle comunicazioni sociali: l’Anno Santo della Misericordia ci invita a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia. “Ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni parola e ogni gesto dovrebbe poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti. L’amore, per sua natura, è comunicazione, conduce ad aprirsi e a non isolarsi” (Papa Francesco, Messaggio Giornata CS 2016). Indicendo il Giubileo il Santo Padre scriveva: «Prego che l’Anno Giubilare vissuto nella misericordia ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci; elimini ogni forma di chiusura e di disprezzo ed espella ogni forma di violenza e di discriminazione» (MisericordiaeVultus, 23). In tal senso il vostro servizio e la vostra professione è un campo privilegiato per far crescere il dialogo e la comprensione. Penso alla nostra comunità civile, quanto danno procuri la diffidenza reciproca, l’impossibilità di un dialogo schietto e costruttivo. Noi ci troviamo anche oggi in un dialogo. Il Signore ci ha appena parlato e noi ci troviamo immersi in questo dialogo. Nel Vangelo il Signore ha usato un’espressione molto bella e forte: “il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio” (Gv 16,27). Il Padre ci ama perché crediamo nel Figlio. Dalla parola stessa di Gesù, noi sappiamo di poter contare su un amore incrollabile e dalla parola di Gesù noi sappiamo che abbiamo pieno accesso al Padre. Anche per questo, se siamo stretti al Figlio di Dio, possiamo presentare tutti i nostri bisogni e le nostre necessità. Infatti Gesù dispone della ricchezza del Padre: «In verità, in verità vi dico: se chiederete qualcosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà» (v.23). Il Vangelo oggi, ci interpella anche sulla nostra preghiera, che non è solo esprimere i nostri bisogni, ma andare incontro al Padre attraverso Gesù. Infatti, noi preghiamo in suo nome! Ognuno di noi può dire che la propria storia s’identifica con la storia della sua preghiera, anche quei momenti che non sembrano tali, in realtà contengono un dialogo con Dio. Spesso i momenti di dolore, di ansia e di angoscia, dove sembra che la preghiera sia assente, proprio quei momenti trasudano preghiera. Che non manchi mai nelle nostre giornate, questo dialogo con Dio! La nostra parola fatta preghiera è un ponte che tocca Dio, come anche le nostre parole sono ponti che costruiamo verso gli altri. Chiediamo al Signore di porre sulle nostre labbra una parola che crea ponte, diffonda verità, incoraggi il bene, solo così sulle nostre labbra ci saranno parole per Dio e parole per l’uomo.