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Una vita che invita

Santa Agnese, sorella di santa Chiara

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Agnese, sorella di santa Chiara, ha appena quindici anni quando nel 1212 bussa alla porta del convento di san Damiano. Essendo orfane ,i familiari del padre si oppongono anche con la forza alla loro scelta desiderando che vadano spose a signorotti del luogo. Alla fine, sull’esempio di Chiara prima e di Agnese dopo, anche la terza sorella Beatrice entra in convento e la stessa madre Ortolana abbraccia l’ordine delle sorelle povere di Santa Chiara. Il fascino spirituale di una città benedetta da san Francesco conquista il mondo. Chiara sceglie la sorella Agnese per andare a fondare il secondo monastero di Clarisse, quello di Monticelli a Firenze. Agnese abbraccia con tutto il cuore quel Gesù che le avevano presentato Francesco e Chiara. Vive in povertà finoal 1253 nel monastero fiorentino e da ammalata viene portata a san Damiano per morire, nell’autunno dello stesso anno, nell’identico luogo dove tre mesi prima era morta la sorella Chiara. Nel coretto di san Damiano si leggono i nomi delle prime compagne di santa Chiara che seguirono l’esempio della loro badessa e di san Francesco sulla via della totale rinunzia e dell'assoluta povertà. Sono nomi bellissimi, di donne e fanciulle di Assisi, il fiore della bella e santa città umbra poste come simboli di "colombe " che a san Damiano ebbero il primo nido: Ortolana, Agnese, Beatrice, Pacifica, Benvenuta, Cristiana, Amata, Illuminata, Consolata... I primi tre nomi appartengono a tre donne della stessa famiglia di santa Chiara: quello di Ortolana alla madre; quelli di Agnese e di Beatrice a due sorelle. Agnese era la sorella minore di Chiara; quando Chiara scappò di casa per correre ad abbracciare il saio francescano ne fu colpita e mentre la sorella si diresse alla Porziuncola per presentarsi a Francesco per il taglio dei capelli creando i presupposti del secondo ordine francescano, quello femminile, Agnese giunse a san Damiano sedici giorni dopo che Francesco, nel 1212, aveva assegnato alla sorella maggiore l'umilissimo convento luogo di penitenza e prima casa delle sorelle povere, le Clarisse. Non fece in tempo Agnese ad unirsi a Chiara che giunse l'altra sorella, Beatrice, ed infine anche la madre, Ortolana, rimasta vedova di Favarone ormai da diversi anni. Agnese di Assisi diventa così la più fedele seguace della sorella Chiara a sua volta seguace più fedele di san Francesco. Visse nell'ombra luminosa della sorella e si assoggettò nel servizio quotidiano e nella testimonianza dolcemente al suo dolce comando con obbedienza ed affetto enorme che la contraddistinse. Come Chiara, sua sorella maggiore aveva una fermezza di carattere eccezionale pur portando il nome di Agnese che deriva da agnus, agnello, come molte donne e alcune anche sante, vedi l'antica martire romana. Era molto dedita all’osservanza più rigorosa della Regola francescana nella sua più assoluta durezza. Si racconta dei frequenti contrasti da parte dei familiari del padre defunto sulla decisione delle due sorelle Chiara e Agnese che essendo molto belle avrebbero potuto creare buone premesse di parentela con famiglie nobili di Assisi. Suscitò un enorme scandalo nella buona società di Assisi, soprattutto perché le due sorelle non cedettero ad insistenze né a violenze dello zio e dei suoi signorotti. Recatisi a Bastia in gran numero per far desistere Chiara questa si aggrappa all’altare in segno di voto e nessuno degli uomini dello zio si permette di intervenire per paura. A san Damiano anche Agnese resistette ai soprusi e alla forza; gli uomini dello zio Monaldo dovettero desistere dal portarla via a braccia perché lei diventò miracolosamente pesante quanto un masso che dovettero lasciarla per terra. Agnese restò a san Damiano e, pur dispiaciuta dal distacco dalla sorella, ubbidì all’ordine della badessa per recarsi a Firenze nel 1219 per fondare il secondo convento delle Clarisse, quello di Monticelli dove fu una superiora di grande amore e preghiera, affettuosa con le sue Clarisse e caritatevole verso il prossimo ma sempre tenacemente attaccata ai voti francescani, soprattutto a quello dell'assoluta povertà.Visse di pane e di acqua, con un rude cilicio intorno ai teneri fianchi; aveva chiesto a Chiara perché la povertà dovesse essere la priorità ed ella le rispose “ nella povertà assoluta non offri nessun appiglio alla tentazione!” Per suo desiderio morì a san Damiano nel 1253 tre mesi dopo la sorella Chiara. Aveva cinquantasei anni; appena quindicenne si era fatta tagliare i lunghi capelli di avvenente fanciulla assisiate entrando in convento. La sua festa ricorre il 16 novembre. E’stata una consacrata innamorata della scelta fatta e del Signore che l’aveva chiamata in quel gran progetto che aveva coinvolto gran parte della gioventù di Assisi in primis Francesco e Chiara. Lei e la sorella Chiara sono di grande esempio per tutte le consacrate del mondo e specialmente le Clarisse che nell’amare e pregare costantemente il Signore,nella regola abbracciata di santa Chiara, si fanno guidare ogni giorno dall’esempio della loro fondatrice nel cammino al servizio totale di Cristo e della Chiesa.