Il mare ci interessa, il verde ci riguarda, la persona e la sua salute sono un bene imprescindibile. Mentre ci avviciniamo al referendum promosso da alcune Regioni il prossimo 17 aprile, le notizie circa gli sfruttamenti fino ad esaurimento dei giacimenti di idrocarburi nocivi alla salute delle persone che pongono a serio rischio il Mediterraneo e l’ambiente in tutta Italia, sono come macigni pesanti che cadono lungo la strada di un futuro umanamente sostenibile. I cattolici e la società civile abbiamo ricevuto da Papa Francesco un’enciclica sulla cura della casa comune dove a chiare lettere il Santo Padre ricorda che un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio. Le nostre coste calabresi sono un bene inestimabile. Il mare è ciò che di più prezioso ci resta e che nessuno ha potuto toglierci. Sfruttarlo in nome di interessi da verificare, con possibili irreparabili danni al paesaggio, al patrimonio biologico marino, alle popolazioni locali rischia di generare un inquinamento difficile da sanare. Incoraggio pertanto le associazioni cattoliche nel loro impegno di sensibilizzazione a favore della difesa del nostro mare, mentre ricordo il dovere di ogni cristiano a impegnarsi ad approfondire la tematica e a non sottrarsi in questa lotta civile e morale. Anche la Conferenza episcopale italiana nel documento finale del Consiglio episcopale permanente dello scorso marzo ha esortato tutta la Chiesa italiana a confrontarsi sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle, dedite all’estrazione di idrocarburi dal mare, per favorire una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica “Laudato si” di Papa Francesco. Su questa linea già da diversi mesi si sta muovendo l’associazionismo cattolico, nella consapevolezza che, in particolare un territorio come il nostro, la salvaguardia dell'ambiente, del mare e delle risorse naturali del territorio rappresentano condizioni imprescindibili per la crescita e lo sviluppo: penso in particolare alle tante città calabresi che vivono di turismo e di pesca, ai giovani che vogliono restare in questa terra e proseguire queste e altre attività. Come Chiesa lametina ci uniamo alla voce della Chiesa calabrese e italiana e di quanti chiedono che la difesa della salute dei cittadini venga considerata prioritaria all'economia e al profitto immediato, come sempre ci esorta Papa Francesco.
La parola del Vescovo
Referendum, Cantafora: "Dovere di ogni cristiano impegnarsi per difesa nostro mare"
Salvatore D'Elia · 9 anni fa