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La parola del Vescovo

Con la domenica delle Palme si è aperta la Settimana Santa

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Con la Domenica delle Palme si è aperta la Settimana Santa, che anche quest’anno ha visto riunite le parrocchie del centro città. Il Vescovo ha presieduto la solenne celebrazione che con i suoi due momenti liturgici preannuncia i due aspetti della Pasqua: l’ingresso di Gesù in Gerusalemme prelude alla sua glorificazione, e il racconto della Passione ci pone davanti l’umiliazione della Croce. La celebrazione è stata preceduta dalla benedizione degli ulivi e dalla processione, partita dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Accompagnato da migliaia di fedeli, il Vescovo ha attraversato Corso Numistrano e da li è entrato in Cattedrale. Nella sua omelia il Vescovo ricordato che “la grande misericordia di Dio si compie in Gesù: contempliamo Lui, lasciamoci amare da Lui nelle profondità più intime, nascoste, in tutto ciò che ai nostri stessi occhi è deplorevole e vergognoso…lasciamoci amare! Lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio. Infatti la sua giustizia non è dare a ciascuno il suo, ma consegnare a ciascuno tutto se stesso, tutta la sua intera vita. Solo questo amore così umile può convertirci da tutte le presunzioni, le arroganze, le pretese e i giochi di gelosia e di potere, anche quelli sotterranei, nascosti ai nostri stessi occhi! Lui ha vinto queste nefandezze con l’amore, con il dono della sua vita per te, per me, per tutti noi!”

Di seguito il testo dell’omelia.

Con questa liturgia abbiamo iniziato la Settimana Santa, la grande Settimana. Noi siamo nati in questi Santi Giorni. Nell’immersione nella sofferenza di Cristo, siamo stati salvati. Dio non ci protegge dalla morte, ma nella morte ci salva. Non ci protegge dalla Croce, ma nella Croce ci libera. L’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, in questo anno giubilare straordinario, è per noi un invito ad aprire le porte del cuore al Signore, a farlo entrare “a casa nostra”, a ritornare a Lui, a riconciliarci con Lui. Questo invito ci ha accompagnato per tutta la Quaresima e ora si fa pressante, urgente: è questo il tempo della salvezza, non lasciamolo fuggire!La liturgia ci fa ripercorrere gli eventi storici che hanno determinato la condanna e la morte di Gesù. Gesù in piena libertà e con una mansuetudine che è solo di Dio, ha affrontato la morte per amore. Il Signore, il Re – come lo chiama l’evangelista Luca - sembrerebbe essere in balia dei giochi degli uomini, della loro malvagità e perfidia, eppure Dio Padre, nel suo misterioso disegno d’amore, «ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti» (Rm 11, 32). Gesù, il re è sovranamente libero rispetto agli eventi che lo porteranno alla morte, li accetta, li accoglie, li sceglie per amore.San Paolo ci offre la lettura di questi fatti, tramite l’inno, bellissimo e antichissimo che già si cantava nella Chiesa di Filippi e che noi abbiamo ascoltato prima della Passione del Signore. Noi contempliamo l’opera del Padre nel Figlio. Egli ha umiliato se stesso, spogliandosi della sua divinità per raggiungerci; si è chinato su di noi, ci ha raccolto sotto il suo abbraccio e ci ha donato la vita con la sua morte. «O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio!... Quanto sono insondabili le sue vie!» (Rm 11, 33), così grida stupito l’apostolo Paolo in un’altra lettera, ai Romani. Carissimi, la grande misericordia di Dio si compie in Gesù: contempliamo Lui, lasciamoci amare da Lui nelle profondità più intime, nascoste, in tutto ciò che ai nostri stessi occhi è deplorevole e vergognoso…lasciamoci amare! Lasciamoci abbracciare dalla misericordia di Dio. Infatti la sua giustizia non è dare a ciascuno il suo, ma consegnare a ciascuno tutto se stesso, tutta la sua intera vita. Solo questo amore così umile può convertirci da tutte le presunzioni, le arroganze, le pretese e i giochi di gelosia e di potere, anche quelli sotterranei, nascosti ai nostri stessi occhi! Lui ha vinto queste nefandezze con l’amore, con il dono della sua vita per te, per me, per tutti noi!Carissimi, abbiamo ricevuto tanta grazia in questa Quaresima: le Missioni popolari che hanno aperto una breccia al Vangelo in tanti cuori; la settimana della misericordia con la Santa Croce di Cortale, la presenza del missionario della misericordia inviato dal Papa e la preghiera per la Purificazione della Memoria di venerdì scorso. Quanto amore il Signore ci ha donato!Sulla croce di Gesù noi vediamo la perfezione dell’amore. «Colui che aveva coperto di tuniche di pelle i primogeniti del genere umano è posto nudo sulla croce, perché noi veniamo spogliati della nostra mortalità ed egli possa rivestirci dell’incorruzione» (Giovanni Damasceno). Che il Signore ci conceda entrare in questa grande settimana, di preparare la Pasqua e di compiere il nostro Giubileo con gli stessi sentimenti di Gesù: l’umiltà e la misericordia. Amen