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La recensione

Esiste un’altra realtà oltre a quella puramente materiale

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Il piccolo principe, un breve racconto scritto dal francese Saint-Exupéry, è una delle opere più vendute di sempre. Tra le più influenti del XX secolo, tradotto in 253 lingue e dialetti, ha raggiunto e toccato i cuori di persone di ogni età. “Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai s’interessano alle cose essenziali. […] Ma vi domandano: ‘Che età ha? Quanto guadagna suo padre?’La coerenza di Saint-Exupéry e il dovere che sente nei confronti dei “giovani” lettori a cui dice di indirizzare il libro, lo portano a non definire precisamente il piccolo principe. La sua età è ignota, il suo aspetto vago, e la narrazione scivola veloce, i bambini non hanno bisogno di sapere come si chiama per innamorarsi di un amico, così l’autore può passare velocemente all’interessante viaggio del fanciullo alieno. Viaggio che inizia da un pianeta minuscolo, minacciato dai germogli di baobab, che il piccolo principe rimuove ogni mattina diligentemente, ma abbellito da una rosa a cui il bambino tiene molto. Il fiore diventerà nel corso del racconto motivo di rimpianto per il protagonista, che si rattristerà per non averlo saputo amare ed essere partito disinteressandosene. Egli compie un percorso che lo porterà a incontrare e a conoscere la strana natura dei grandi, tutti personaggi che hanno in comune una cosa: la superficialità. Chi si dedica agli affari, diventando proprietario di stelle su stelle senza mai osservarle, chi svolge ininterrottamente un lavoro insignificante e ripetitivo e chi infine non fa altro che lodarsi da solo, in mancanza di altre persone sul pianeta. Nessuno dunque dei grandi è capace di godersi la vita, di divertirsi, di guardare i tramonti che tanto piacciono al piccolo principe. è ovviamente una velata critica alla cecità degli adulti nei confronti dell’aspetto non materiale della vita e delle piccole cose. “L’essenziale è invisibile agli occhi”, è infatti una delle frasi più celebri del libro. Dopo aver visitato la fascia di asteroidi in cui erano presenti questi strambi adulti, il piccolo principe giunge sulla Terra, dove incontra un serpente e successivamente una volpe. Quest’ultima diventa uno dei personaggi più significativi del libro e insegnerà al piccolo principe che non è importante quante rose ci siano nel mondo, ma quanto tiene cura alla sua. Questo concetto e molti altri, come la formazione dei legami o la ritualizzazione, sono spiegati con semplicità dall’animale, che stringe subito un profondo rapporto con il bambino. In seguito il protagonista incontra lo stesso Saint-Exupéry che, dopo un incidente, si trova nel deserto a corto di acqua. Stavolta sarà lui a dover imparare dal bambino, contrariamente ad ogni consuetudine… Leggere “Il piccolo principe” è un po’come guardare un trucco di magia. Ne siamo estasiati, ma allo stesso tempo proviamo nei suoi confronti una sorta di diffidenza, lo fissiamo con la voglia di scoprire dov’è il trucco. Saint-Exupéry allora chiede uno scambio: se vogliamo davvero provare emozioni sincere e capire, dobbiamo guardare la storia con gli occhi di un bambino. Non porsi domande davanti alpiccolo alieno che fugge dal suo pianeta grazie ad una migrazione di uccelli selvatici, per esempio. Questo ha tratto e potrebbe ancora trarre molti in inganno. Il racconto dell’aviatore francese non è per bambini ma nemmeno per grandi; se c’è un vero pubblico per una storia come questa è, come l’autore stesso scrive nella dedica, “per il bambino che questa grande persona è stato”. è geniale l’idea di sollevare il velo che filtra gli occhi degli adulti, che modifica le cose realmente importanti, grazie ad una fiaba che è per bambini solo in teoria. L’opera di Exupéry non vuole rivoluzionare il nostro modo di vivere, o meglio, vorrebbe, ma non può. Questo volume è invece da mettere bene in vista nelle nostre camere, monito di come non dobbiamo disinteressarci degli affari, non dobbiamo abbandonare il nostro lavoro, ma ogni mattina ricordarci di guardare di sfuggita la copertina del libro: per tenere a mente che esiste un’altra realtà oltre a quella puramente materiale e per non dimenticarci di guardare alle cose anche con gli occhi di un bambino.