“Dio non ama i superbi della loro fede, ma gli umili”. Questo, in sintesi, potrebbe essere il messaggio lanciato ieri sera nel corso della sua catechesi da monsignor Marco Frisina, il missionario inviato da Papa Francesco nella Diocesi di Lamezia Terme, retta dal vescovo Luigi Antonio Cantafora, che ha parlato con la semplicità del cuore come un padre fa con i propri figli. “Il Signore - ha aggiunto Frisina – va a cercare i peccatori perché sono i più lontani”, così come avviene, ad esempio, anche mentre muore sulla Croce quando si rivolge al ladrone che Lui accoglie in Paradiso. Da qui la disquisizione sul peccato da cui nessuno, proprio perché “siamo tutti sulla stessa barca”, dovrebbe sentirsi immune sol perché, come gli Scribi ed i Farisei di un tempo, segue le regole ma poi, quotidianamente, non vive nel concreto il messaggio del Cristo, testimoniandolo con la propria vita e le proprie opere. Su tutto, poi, accanto al pentimento di ciascuno, interviene la Misericordia di Dio che illumina proprio chi, con umiltà, comprende la sua fragilità di uomo. Quello offerto ieri sera da Frisina, quindi, è stato un viaggio alla scoperta della Misericordia di Dio che tocca chiunque decida di avvicinarsi a Lui con l’atteggiamento di chi si rivolge al Padre, pentito per ciò che ha compiuto. E sono stati tanti i temi che il missionario, inviato da Papa Francesco per la “settimana della Misericordia” nella Diocesi lametina, ha toccato in oltre un’ora di catechesi: dalla Creazione, alla cacciata di Adamo ed Eva, alla nascita e morte del Cristo, passando per quelle che sono state le figure salienti della Bibbia come Mosè, Abramo, Isacco che rivestono anche un’importanza nella storia del Cristianesimo. Un viaggio che non si è concluso ieri, ma che proseguirà stasera sempre in Cattedrale.
Vita diocesana
"Dio non ama i superbi della loro fede, ma gli umili"
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa