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Vita diocesana

Giunta nella chiesa del Carmine la Croce di Lampedusa

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

Accolta nella chiesa della Beata Vergine del monte Carmelo la Croce di Lampedusa, realizzata da un falegname sull’isola della Sicilia (e ivi benedetta da Papa Francesco il 9 aprile 2014 con la frase “Portatela ovunque”) con i resti dei barconi carichi di migranti. Proveniente da Sant’Eufemia Lamezia, dalla chiesa di San Giovanni Battista, dove era stata esposta la serata precedente, la Croce di Lampedusa (che pesa 60 chili, è alta 2.80 metri e larga 1.5 metri) ha fatto ingresso mattina di domenica nel sacro tempio del Carmine, portata da alcuni Scout del Masci (movimento adulti scout cattolici italiani) Lamezia Terme 2 (che ne ha sposato la lodevole iniziativa per farla giungere nella Diocesi lametina, inviando una rappresentanza a Treggiano, in Puglia, per riceverla dalla Fondazione “Casa dello spirito e delle arti”) e accompagnata dal parroco don Gigi Iuliano e dal vice don Claudio Piccolo Longo. Dopo la benedizione del manufatto da parte del parroco all’inizio della Santa Messa, la magister del Masci Anna Maione ha sottolineato che la Croce di Lampedusa rappresenta “la responsabilità come Scout e come cittadini di rispondere al bisogno di fratelli che versano in una condizione disumana; rappresenta il segno del dolore e nel contempo della speranza di uomini, donne e bambini che hanno affrontato, e continuano ad affrontare, un viaggio che consenta loro di riappropriarsi di una vita dignitosa”. All’omelia don Gigi Iuliano ha fatto un parallelo tra la Croce di Lampedusa e le “tante croci simili a Quella del Venerdì Santo”, posando uno sguardo sui “tanti Cirenei che porgendo le loro mani si adoperano nel salvataggio di tanti fratelli”, che ormai troppo spesso naufragano in questi continui sbarchi di profughi. A fine Messa il Masci Lamezia Terme 2, fuori dalla chiesa, proseguendo nella iniziativa parallela portata avanti dal Masci nazionale, ha proceduto alla raccolta delle firme da inviare al Parlamento e al Governo Italiano e al Parlamento Europeo “affinché, ciascuno per le proprie competenze, si impegni: ad individuare corridoi umanitari sicuri per consentire il transito dei migranti vittime di guerre, persecuzioni, catastrofi e dittature; a garantire un’accoglienza degna e rispettosa dei diritti della persona; ad accelerare le procedure di identificazione e definizione delle richieste di asilo, al fine di ridurre al minimo la permanenza nei centri di concentrazione dei migranti; a far superare, a livello europeo, i vincoli del Regolamento di Dublino; a progettare e realizzare veri percorsi di integrazione; a realizzare interventi politici/economici nelle nazioni di partenza dei migranti”.