Si è svolta in Cattedrale la liturgia penitenziale di Quaresima della Pastorale Giovanile della Diocesi di Lamezia Terme, organizzata dal direttore Don Fabio Stanizzo e presieduta dal Vescovo S. E. Mons. Luigi Antonio Cantafora. Il tema affrontato è stato tratto dal Vangelo di Marco (Mc 2,1-12).
Nell'omelia il Vescovo ha ricordato come attraverso la guarigione del paralitico di Cafarnao, preceduta dal perdono dei peccati, Gesù ha affermato che il peccato è il più grande male degli uomini, la radice e l’origine di tutti i mali.
Poi ha pungolato i ragazzi su chi fosse Gesù, ribadendo che Gesù è il volto radiante del Padre, una tenerezza che nella sua espressione d’amore t’incoraggia ad ascoltare la sua Parola e se l’ascoltiamo si compie in noi il miracolo del sollevarci, perchè come dice S. Paolo: mentre cerchiamo nel nostro profondo chi siamo, in quel momento Dio ci perdona e ci ama e ad ognuno di noi dice: alzati prendi il tuo lettuccio come il paralitico e ritorna nella Gioia cioè nella casa del Padre, riconoscendo e comprendendo che Uno ha pagato per tutti. Gesù è stato follemente innamorato del Padre che in quella follia ha consegnato la sua vita per Lui e per i nostri peccati. Occorre che ognuno di noi riconosca che Lui gratuitamente ci ha perdonati e amati e ci ama perché suoi figli.
Infine ha esortato i giovani che la penitenziale non è una cosa che ogni anno si deve fare tanto per.., ma deve essere un momento di riflessione consapevoli che i nostri peccati, le nostre debolezze non sono la fine del mondo… ma l’incontro con un “Amore” che ci ama così come siamo. Questa è la Pasqua: sperimentare che il nostro lettuccio, motivo di tristezza, ecc…, diventa il passaggio che ci mette in movimento nel flusso della vita per raggiungere la vera Vita, quella Eterna. Durante le confessioni, si sono alternati momenti di canto e la lettura- meditazione del Messaggio sulla Quaresima del Santo Padre Benedetto XVI
Infine dopo le confessioni ogni ragazzo ha slegato un nodo da un pezzo di corda “segno del peccato” e l’ha rifatto su una corda legata alla Croce come “segno di riconciliazione col Padre”.
Un nuovo importante appuntamento della pastorale giovanile è previsto per il prossimo 19 maggio con la giornata diocesana dei giovani.