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Parrocchie news

Devota partecipazione alla Via Crucis a Falerna

Antonio Cataudo · 12 anni fa

Solenne Via Crucis cittadina organizzata dalla Parrocchia dei Santi “Antonio Abate e Francesco di Paola” di Castiglione Marittimo- Falerna Marina, in vista del periodo pasquale.

I fedeli, entusiasti, si sono radunati davanti alla chiesa di San Fransesco , dove un bus navetta, messo a disposizione dal comune, li ha condotti nel vicino borgo di Castiglione.

Da lì è partita la Via Crucis.

I parrocchiani si sono ritrovati nel piazzale antistante la chiesa dell’Annunzita e dalla prima stazione don Biagio ha iniziato il rituale di preghiere.

Davanti la croce il popolo numeroso, con un atteggiamento orante di pacata devozione religiosa si è messo in cammino con le candele accese, intonando canti e preghiere. Tutte le stazioni sono state preparate con accuratezza fino a giungere all’ultima la XIV che è stata preparata davanti la chiesa di San Francesco di Paola in Falerna marina.

Infine, la sorpresa che don Bigio ha voluto consegnare ai partecipanti : l’ultimo messaggio di auguri per la santa Pasqua di monsignor Tonino Bello,vescovo di Molfetta.

Commoventi le parole di monsignor Bello, il quale diceva: “La pasqua è luce, gioia, perché il Signore è risorto. Tanti auguri di speranza, di buona salute e a voi ragazzi i sogni fioriscano tutti, nei vostri occhi ci sia sempre la trasparenza dei laghi e non si offuschino mai per le tristezze della vita. Non barattate l’onestà per un pugno di lenticchie.

Coraggio, vogliate bene a Gesù Cristo, prendete il Vangelo tra le mani, amate la povertà, cercate di tradurre in pratica quello che Gesù dice. Vi abbraccio ad uno ad uno, vi ripago con la mia preghiera. Auguri di buona Pasqua”.

Sono seguite poi le parole di affetto e gli auguri di una gioiosa Pasqua da parte di don Biagio.

E’la prima volta che le due comunità vengono unite da una Via Crucis, del resto don Biagio tiene all’unità della parrocchia che ha più volte ribadito e anche in questa circostanza non sono mancate parole di bontà, di collaborazione, di unione tra i due centri che lui considera un tutt’uno.

Si parte da qui per costruire quell’unione tanto desiderata e ricercata che sia la base di una nuova “Primavera” della fede