“Una carezza è cento volte più potente dell’amore; si sente un brivido di una tenerezza infinita quando ci si accarezza. E come gesto di questa Veglia, invito ognuno di voi a disporsi in fila per ricevere da una coppia di futuri sposi una carezza con il profumo di nardo”. Così don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena/Pratovecchio, in provincia di Arezzo, ha concluso la Veglia/incontro 2015/16 dal titolo “Dio cammina a piedi”, che sta percorrendo la Penisola e che la fraternità toscana ha proposto in un’affollata chiesa del Carmine, su iniziativa del locale “Punto Pace Pax Christi”. La Veglia è iniziata con il saluto introduttivo del parroco del Carmine, don Gigi Iuliano, che ha poi ringraziato i presenti, quelli provenienti anche da altre parrocchie, la Fraternità di Romena e Pax Christi che ha promosso l’incontro. Un mix di 90 minuti, ricchi di spunti di riflessione proposte da don Luigi Verdi, curatore dei testi della Veglia “Dio cammina a piedi”, da una frase presa in prestito da Gandhi e scelta in quest’Anno Santo straordinario per parlare di “un brivido che –come lo stesso don Luigi ha evidenziato- precede i passi di un cuore misericordioso, di un cuore gioioso e di un cuore innamorato”. 90 minuti intensi e coinvolgenti tra riflessioni, brevi letture di testi biblici, preghiere, canti appropriati, immagini suggestive, video; con al centro del presbiterio una scenografia ad hoc. “Se cammini a piedi – ha aggiunto don Verdi -, ti succedono tre cose: che torni umano, ti accorgi di chi non ce la fa, vedi l’essenziale”. Quindi, la Veglia si è sviluppata in tre momenti. Il primo, sulla misericordia, che è “un regalo inaspettato”, che si traduce ad esempio “nel perdono di una madre al proprio figlio per risanare una ferita. Solo chi ama riuscirà a perdonare – ha spiegato don Luigi -; ma per perdonare,bisogna prima capire, non odiare e un giorno dire grazie”. Secondo momento, la gioia, uno dei sentimenti più puri. “Dalla luce degli occhi –ha continuato don Verdi-, si vede se uno è gioioso. La gioia nasce dalla condivisione, ma anche da soli si può provare gioia, perché ci si sente di non essere soli”. Sempre sulla gioia, don Luigi ha rimarcato come “nei momenti di crisi non bisogna chiudere tutta la porta; ma lasciate uno spiraglio di luce, perché la gioia possa entrarvi”. Terzo, innamorarsi. Essere innamorati – ha ricordato don Luigi - è la cosa più alta. L’amore lo coltivi, lo custodisci o lo sciupi; l’amore ha bisogno di tempo, e si ama con i gesti e la sincerità, non con il “ti amo” detto tanto per. Prendetevi tempo per amare, per ridere, per amare Dio e le persone accanto. La vita è troppo corta per essere egoisti”. Il prossimo anno la fraternità di Romena festeggia i 25 anni. Per l’occasione, non ci sarà la Veglia itinerante, che ritornerà nel 2018. “Ci fermeremo un anno, come pausa di riflessione – ha concluso Luigi Verdi -. Se vorrete venire a trovarci, sarete i benvenuti”.
Vita diocesana
Una carezza è cento volte più potente dell’amore
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa