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Cultura e Società

“…e si pua è veru?” rassegna teatrale in vernacolo

redazione · 13 anni fa

Prosegue con successo al teatro Politeama di Lamezia Terme la rassegna teatrale in vernacolo "Città di Lamezia Terme - Vacantiandu 2011", organizzata dall'associazione teatrale "I Vacantusi".Domenica 4 marzo, alle 18:30, subito dopo che "I Vacantusi" hanno tributato assieme alla platea del Politeama un lungo applauso a Lucio Dalla, è andata in scena la commedia brillante, in vernacolo lametino, "...e si pua è veru?", proposta per la stagione 2011-2012 dal Gruppo Teatrale "Padre Giovanni Vercillo", formatosi nella parrocchia "S. Francesco di Paola" in Lamezia ovest.

Una commedia, liberamente tratta dal capolavoro di Peppino De Filippo "Non è vero ma ci credo!" (sempre in vernacolo lametino) e diretta da Raffaele Paonessa, con (in ordine alfabetico): Francesca Cataudo (Cicchina), Biagio Colacino (Rag. Biase), Giovanni Paolo d'Ippolito (Rag. Sammaria), Lidia Macrì (Donna Teresa), Gianluca Muraca (Rag. Malgurio), Raffaele Paonessa (Don Vincenzo), Pino Persico (Pasquale), Marilena Tropea (Rosina).L'opera, riadattata ai nostri luoghi, con la lingua e le abitudini nostrane, ha avuto come filone tematico la superstizione, troppo spesso presente in tutte le dimensioni della società, con il compimento di riti scaramantici in determinate situazioni. Perché in fin dei conti, anche tra più scettici, il dubbio " è sempre dietro l'angolo.La commedia è stata scorrevole e divertente. Un giovane, tale Sammaria, finge di essere gobbo per accaparrarsi le simpatie del futuro suocero, che è molto superstizioso. Diventa infatti il suo prediletto e don Vincenzo dapprima non esita a dare la mano della propria figlia, Rosina, al Sammaria, sebbene questi sia di estrazione umile; ma col passare del tempo il suocero comincia a temere che da un gobbo possano nascere nipoti deformi, "tanti gobbetti" per poi scoprire di essere stato imbrogliato: la gobba (finta), infatti, era solo un espediente dei due amorosi per fare entrare il giovane nelle grazie di don Vincenzo. Scoperta la verità, trionfa l'amore col consenso delle nozze.Il gruppo teatrale nasce circa 20 anni fa nella parrocchia San Francesco di Paola a Lamezia Terme. "Il primo copione scelto -racconta Paonessa- fu , di Eduardo de Filippo, con l'intento di mettere in scena l'opera in lingua originale napoletana; ma dopo le prime prove ci si rese conto di non esserne capaci; si decise, pertanto, di realizzare il tutto in vernacolo lametino".E le cose andarono bene se, poi, anche negli anni successivi, il gruppo si è cimentato con i capolavori di Eduardo e Peppino de Filippo: "Napoli milionaria", "Chi è più felice di me", "Non è vero ma ci credo", "L'amico del diavolo", "Non ti pago", "Natale in casa Cupiello" tutte le esibizioni si tenevano nel salone parrocchiale limitatamente sotto Natale.Poi qualcosa, evidentemente, non è andata per il verso giusto e il gruppo si è fermato per 5-6 anni; "ma il nostro pubblico reclamava quelle belle in parrocchia nel periodo di Natale -rammenta Paonessa-... Si riprese così nel 2005, con un gruppo quasi completamente nuovo, mettendo in scena proprio il nostro primo cavallo di battaglia ".La stagione della svolta per il gruppo, però, arriva nel 2010-2011 quando, "spinti dal nostro pubblico –conclude il regista- si decise di uscire dal per affrontare una platea diversa, in luoghi diversi. Per cui, ci siamo costituiti legalmente ed abbiamo dato un nome al nostro gruppo teatrale, intitolandolo a P. Giovanni Vercillo che per noi è stato colui che ci ha fatto vivere una nuova sotto il profilo cristiano" (celebre una frase del religioso dei Minimi, scomparso nel 1990, che il gruppo teatrale ripete spesso, quasi un motto: <>).E via allora con gli spettacoli in trasferta: da Platania, su invito della locale Proloco, a rappresentare la commedia nel salone della Parrocchia di San Giuseppe a Lamezia e in Piazza Diaz, sempre a Lamezia; da Miglierina di Catanzaro al villaggio "Parco dei Principi" di Gizzeria, a Polverini di Feroleto Antico e... ad affrontare la platea del teatro Politeama nell'ambito della rassegna ".