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Spiritualità

La festa della Sacra Famiglia

Paolo Emanuele · 9 anni fa

La festa della Sacra Famiglia, ci riporta col pensiero alla casa di Gesù, di sua madre e del suo padre putativo. Non è casuale che la festa della Sacra Famiglia cada così vicina al Natale. A ben vedere, essa ne è come uno sviluppo naturale. Lo è anzitutto perché il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Ma lo è anche perché, venendo a salvare l’uomo, ha voluto assumerne ogni dimensione, individuale e sociale. Redentore dell’uomo, Egli è così anche il Redentore della famiglia. Vivendo con Maria e Giuseppe ha ricondotto la famiglia allo splendore del disegno originario di Dio. Dopo aver concentrato nei giorni scorsi la nostra attenzione sul mistero del Figlio di Dio, fattosi bambino per la salvezza di tutti, siamo ora invitati a meditare su quella culla di amore e di accoglienza, che si chiama “famiglia”. Il titolo ufficiale della festa liturgica è “La sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe”. E il titolo esprime da solo tutta la sublime realtà di un fatto umano-divino, presentando un modello da riprodurre nella vita, perché ogni famiglia, specie quella cristiana, s’impegni a realizzare in se stessa quella armonia, onestà, pace, amore, che furono prerogative mirabili della Famiglia di Nazaret. La santità della famiglia è la via maestra e il percorso obbligato per costruire una società nuova e migliore, per ridare speranza nell’avvenire a un mondo su cui gravano tante minacce. Le famiglie cristiane per non perdere l’orientamento e mancare la realizzazione del progetto originario che Dio ha sulla Famiglia devono mettersi alla scuola di quel centro di amore e di donazione senza riserve che fu la sacra Famiglia. Purtroppo, l’unità familiare è oggi spesso compromessa da una cultura edonistica e relativistica, che non favorisce l’indissolubilità del matrimonio e l’accoglienza della vita. A farne le spese, sono soprattutto i più piccoli, ma i riflessi negativi si proiettano sull’intero tessuto sociale, generando frustrazione, tensione, aggressività, voglia di evasione e talora violenza. Come si potrà assicurare una ordinata e pacifica convivenza, in una società sempre più complessa, se non si riscopre il valore e la vocazione della famiglia? A tale urgenza chiama il Sinodo ordinario dei vescovi sulla Famiglia, celebrato lo scorso ottobre, espressione autentica di quanto la Chiesa si interessi a sostenere e guidare la Famiglia cristiana nel suo percorso di vita. A tale urgenza chiama anche la festa della Sacra Famiglia dove non mancava la croce, ma era di casa la preghiera; e gli affetti erano profondi e puri; dove l’asprezza quotidiana del vivere veniva addolcita dalla serena adesione alla volontà di Dio; dove l’amore non si chiudeva, ma sapeva spingersi lontano in una solidarietà concreta e universale. Il Figlio di Dio divenuto piccolo, come tutti i nati di donna, ad esempio, vi riceveva le continue cure della Mamma. Maria, rimasta sempre vergine, consacrava quotidianamente la propria vita alla sublime missione della maternità, e anche per questo tutte le genti la chiamano anche oggi beata. Giuseppe, designato a proteggere il mistero della figliolanza divina di Gesù e della materna verginità di Maria, svolgeva il suo ruolo, consapevolmente, in silenzio e in obbedienza alla divina volontà. Quale scuola, quale mistero! Il Figlio di Dio è venuto sulla terra per salvare ogni essere umano, trasformandolo profondamente dall’interno, per renderlo simile a sé, Figlio del Padre celeste. Nell’attuazione di tale compito, Egli ha vissuto la maggior parte della sua esistenza terrena in seno a una famiglia, per farci comprendere l’importanza insostituibile di questa prima cellula della società, che virtualmente contiene tutto l’organismo. La famiglia è di per se stessa sacra perché sacra è la vita umana, che solo nell’ambito dell’istituto familiare viene generata, si sviluppa e perfeziona in maniera degna dell’uomo. La società di domani sarà quella che è oggi la famiglia. Questa, purtroppo, è al presente sottoposta a ogni sorta di insidie da parte di chi cerca di lacerarne il tessuto e di minarne la naturale e soprannaturale unità disgregando i valori morali, su cui si fonda, con tutti i mezzi che l’odierno permissivismo della società mette a disposizione, specie con i mass–media, e negando il principio essenziale del rispetto per la sacralità di ogni vita umana, fin dal primo stadio dell’esistenza. Occorre recuperare il senso vivo delle prerogative umane e cristiane della famiglia e della sua inderogabile funzione: quella di essere una comunità profondamente compaginata dall’amore così da offrire alla vita nascente un nido caldo e sicuro, in cui il nuovo essere umano possa essere educato alla stima di sé e degli altri, al riconoscimento dei veri valori, alla conoscenza e all’amore del Padre celeste “dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome” (Ef 3,15). Affidiamo a Maria “Regina della famiglia”, tutte le famiglie del mondo, specialmente quelle che incontrano gravi difficoltà, e invocando su di esse la sua materna protezione.