Continua il percorso formativo della Dottrina Sociale della Chiesa nella Vicaria di Maida con gli incontri che si svolgono a Curinga nei Saloni Parrocchiali e si articolano su vari aspetti della Bibbia calate nella nostra attualità. Temi del secondo incontro introdotto dal Parroco di Curinga Don Pino Fazio, che ha salutato gli ospiti ed in particolare S. E. Mons. Luigi Cantafora Vescovo di Lamezia Terme, sono stati “L’aspetto economico della Bibbia” sul quale ha relazionato Don Roberto Tomaino, (Sacerdote Diocesano)
che ha ripreso il brano biblico del Deuteuronomio, 22,6-22 “Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina ……..” e Luca 12,12-21 “Uno della folla disse: “Maestro di’a mio fratello di dividere con me l’eredità…” . La seconda relazione di Giovanni Strangis (referente della Pastorale Giovanile Diocesana) ha trattato il tema “ Coltivate la speranza: Per Un paese solidale. Chiesa Italiana e Mezzogiorno”
Superfluo dire che i temi trattati hanno coinvolto e catalizzato l’attenzione dei partecipanti , che nonostante le proibitive condizioni del tempo: neve, pioggia e intenso freddo ha fatto affluire in parrocchia numerose persone sia da Curinga , che dalla Forania.
Non sta alla Chiesa analizzare i motivi e gli strumenti tecnici dell’economia, ha detto Don Roberto Tomaino, ma alla chiesa è chiesto di analizzarli, capirli e dare risposte e indirizzi di orientamento alle istituzioni politiche. Nella sacra scrittura troviamo due elementi fondamentali quali la povertà e la ricchezza e il perenne dilemma se servire Dio o mammona. C’è nei testi Sacri una visione positiva della ricchezza e una visione positiva anche della povertà, ricchezza vista come dono e promessa di Dio all’uomo e povertà come atteggiamento dell’uomo che riceve questi doni. Allo stesso modo traspare con forza anche una negatività e una condanna della ricchezza vista come frutto dell’ingiustizia e della sopraffazione dell’uomo sull’uomo specialmente quando diventa idolatria e avarizia. Allo stesso modo condanna la povertà che è frutto delle ingiustizie sociali.
Giovanni Strangis nel suo intervento ha analizzatola Chiesadel mezzogiorno in un paese solidale. Tanti i temi e i punti trattati, dalla solidarietà al federalismo dal modello di una società contadina ad un modello di società fondato sull’economia e la finanza. Nella società del sud ci sono ostacoli che rendono lo sviluppo armonico più problematico che altrove ,si pensi alla criminalità organizzata e al rapporto tra cultura e progresso. Dovrebbero emergere con più forza nel nostro mezzogiorno un’etica pubblica e un’ecologia umana. Concludendo l’intervento Giovanni Strangis,ha affermato che sicuramente il nostro sud è quello che in questo momento ha più potenzialità di sviluppo, l’importante è non ripiegare su noi stessi e non cedere al pessimismo.
Positivo il giudizio di Don Giacomo Panizza che complimentandosi con i giovani relatori ha invitato il pubblico ad aprire il dibattito. Molte e varie le domande alle quali i relatori hanno risposto con competenza ed estrema chiarezza. Dopo aver tratto le conclusioni Don Giacomo ha lasciato a S. E. Mons. Luigi Cantafora le conclusioni della serata. Il vescovo sempre molto attento e sensibile al percorso della Dottrina Sociale della Chiesa in Diocesi, ha auspicato la scelta di Cristo e del Vangelo, vivendolo con un cuore nuovo nella consapevolezza che noi siamo i responsabili della nostra vita e della vita delle persone che ci camminano a fianco.