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La parola del Vescovo

Apertura della Porta Santa, Chiesa Cattedrale, 13 dicembre 2015

Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa

1“Rallègrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!” (Sof, 3,14-18).

Carissimo Monsignor Rimedio, Pastore emerito, diletti sacerdoti, diaconi e religiosi e religiose, amati fratelli e sorelle, la gioia grida dentro i nostri cuori. Saluto l’Amministrazione Comunale, presente con i suoi assessori e il Signor Sindaco Paolo Mascaro; il Presidente del Consiglio Comunale e i Signori Consiglieri della nostra città. Saluto anche il dottor Borelli, il capitano Vincelli, il colonnello Bonin e tutte le autorità civili e militari. Ringrazio di cuore per la grande collaborazione e disponibilità offerta per questa giornata storica. L’anno di grazia in cui ricevere perdono e misericordia è stato aperto anche nella nostra Chiesa.

2 Lodiamo e ringraziamo il Signore. Eterna è la sua misericordia!

Il profeta Sofonia ce lo ricorda: “Il Signore ha revocato la tua condanna”. Chi è il protagonista di questa gioia? Il profeta ci dice: “Dio gioirà per te”. è Dio che gioisce oggi e per sempre! E qual è il motivo di questa gioia?

“Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che non si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).

2 Sì, carissimi, questa è la gioia del Giubileo: il perdono di Dio, l’unico perdono capace di reimmetterci nella vita vera! E questa gioia, ancor prima di essere la nostra, è la gioia di Dio.

Afferma Papa Francesco: “Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia” (EG, 3). La sua misericordia, ci rinnova!

Il profeta dice a Israele di gridare di gioia perché il Signore è un Salvatore potente, il Signore è vicino! Ma voi pensate che le grida di gioia, secondo il profeta, debbano essere solo di Israele? Il profeta dice: “Dio stesso griderà di gioia per te”! Il Signore vede il nostro cammino, conosce la nostra storia, attende il nostro ritorno, opera perché possiamo convertirci. Tutto questo, fa gridare di gioia Dio! La gioia che noi celebriamo oggi, non è soltanto la nostra gioia. La gioia che noi celebriamo è innanzitutto la gioia di Dio, Padre Misericordioso, che attende e accoglie i suoi figli e offre gratuitamente il perdono.

3 Carissimi, non priviamo Dio di questa gioia! Lasciamoci afferrare e coinvolgere dal suo amore misericordioso e grande! L’Anno Santo che oggi inauguriamo anche in questa Chiesa Cattedrale per tutta la Diocesi, sia l’anno della grazia, del perdono e della liberazione!

4 Ci viene incontro il precursore, Giovanni battista. Egli è il primo testimone della luce. La luce dissipa la coltre del male. Lamezia, di quanta luce hai bisogno!

Il Giubileo porti luce in questa città, attraversata da spirali di violenza che serpeggiano nell’apparente normalità.

Anche noi, come gli ascoltatori di Giovanni, chiediamo ora: “Che cosa dobbiamo fare?” Passano i tempi, ma non cambia la risposta.

«Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato»… «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe» (Lc 3,10-18). La corruzione, il clientelismo coi potenti, le compromissioni con la mafia, la zona grigia con il malaffare, lo sfruttamento dei lavoratori: è questa un campo in cui speriamo di raccogliere frutti di conversione, nel corso dell’Anno Giubilare.

6 Carissimi figli del popolo di Dio, l’Anno Santo non è solo la gioia per la misericordia ricevuta, ma è anche la gioia per la misericordia testimoniata, offerta e donata a tutti.

Papa Francesco afferma che il nostro lasciarci abbracciare dalla misericordia di Dio ci spinge: “ad essere misericordiosi, con gli altri, come il Padre lo è con noi” (MV, 14). Cosa significa questo concretamente? Testimoniare la misericordia nelle nostre famiglie, nelle nostre relazioni con gli altri, nella nostra città, aprendo “il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali” (MV. 15)

Affidiamoci alla Vergine Maria, Madre della Misericordia, i cui santuari di Dipodi e di Conflenti saranno Chiese giubilari. Il suo sguardo di tenerezza, ci accolga e ci benedica, lei che è “Madre di Dio e Madre di perdono”. (Ildefonso di Toledo).