La nipote ha lanciato l’idea di avviare un iter per un processo di beatificazione
“Il libro di vita di padre Vercillo è memoria viva per rinnovare la nostra fede in Dio in quello che ci ha insegnato e lasciato padre Giovanni; bastava guardarlo nel suo sorriso. Era un uomo tutto d’un pezzo, ma era pieno di Dio”. Così padre Gregorio Colatorti, correttore provinciale dei Minimi di Paola, ha ricordato lunedì sera nella chiesa di San Francesco in Lamezia Terme/Sambiase la figura di padre Giovanni Vercillo, dell’Ordine dei Minimi, scomparso per un male incurabile all’età di 46 anni, il 23 novembre 1990.
Un ricordo nella preghiera nel corso della Messa celebrata il 23 novembre, a 25 anni dal ritorno alla Casa del Padre del religioso, che per 12 anni, dal 1974 al 1986, è stato nella comunità dei padri Minimi di Sambiase.
“Con Vercillo abbiamo lavorato insieme –ha aggiunto Colatorti-, e so quale tempra di uomo, di sacerdote, di educatore è stato. Quando stava male, lo andai a trovare e non parlammo della sofferenza, ma dei problemi della Chiesa in quel momento. E lui mi disse: <
E sono stati gli ex giovani del suo gruppo, ora con qualche capello grigio, ad animare liturgicamente la Messa di lunedì scorso, eseguendo i canti di quegli anni con l’ausilio di più chitarre, lo strumento musicale più caro al Vercillo.
“Il fatto che ci siamo trovati qui insieme –ha poi concluso il concelebrante padre Antonio Casciaro, superiore dei Minimi del convento lametino- è espressione che quanto lui ha seminato, è stato raccolto. A distanza di tempo, ognuno di voi dell’ex suo gruppo giovanile porta quell’educazione che egli ha saputo impartire quando eravate ragazzi”.
Presente alla funzione Lisa Vercillo, nipote del religioso scomparso, che poi nel salone parrocchiale (dove c’era anche Paolo, fratello di padre Giovanni), durante un convegno testimonianza, con interventi di alcuni degli ex giovani del gruppo Vercillo (e con un video sulla vita del sacerdote), ha tracciato un parallelo tra Papa Francesco e “padre Vercillo, che per alcuni aspetti –ha spiegato la nipote- è stato un precursore dell’attuale Pontefice, perché come Papa Francesco, Vercillo voleva una Chiesa libera, povera e al servizio degli ultimi”, ricordando che “dall’offerta della sofferenza di zio
In ultimo Lisa Vercillo ha lanciato “l’idea, e non capisco –ha detto- il perché finora non sia stato pensato, di avviare un iter per un processo di beatificazione di padre Giovanni”, che davvero ha lasciato una inesauribile scia di vitalità e santità in tutti coloro che ne hanno apprezzato la sua straordinaria umanità.
Cultura e Società
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Paolo Emanuele · 9 anni fa