“Chiesa di Lamezia, per amore del tuo popolo, non tacere. Annuncia senza stancarti la misericordia. Esci e rivivrai.”. E’il monito con cui il Vescovo di Lamezia Terme Mons. Luigi Cantafora ha concluso la prolusione al convegno di apertura del nuovo anno pastorale della Diocesi lametina. In vista del Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, che avrà inizio l’8 dicembre prossimo a Roma e il 13 dicembre nella Chiesa lametina, il Vescovo Cantafora ha invitato la Chiesa di Lamezia a vivere il Giubileo come “un tempo di grazia, un tempo di misericordia, un tempo di verità e di libertà” in cui riscoprire anche nella nostra chiesa diocesana “l’urgenza della missione che ci risveglia, ci muove e ci invita ad andare lontano, da chi è senza speranza e senza amore.”. Al centro dell’Anno Santo della Misericordia, la Chiesa diocesana e la sua missione di annunciare alla città e alla società di oggi l’amore misericordioso del Padre, da testimoniare anzitutto con la proprio vita. Una missione che – ha spiegato Cantafora – “si incarna nei nostri limiti umani. Noi non siamo una Chiesa perfetta, non siamo super-efficienti, litighiamo spesso tra noi, tra le nostre file ognuno di noi ha le sue fragilità. E nonostante tutto, siamo chiamati a vivere, ed essere la Chiesa, come una Madre dal cuore aperto.” Missione che - ha sottolineato Mons. Cantafora- “non è una semplice attività pastorale, o una parte della vita della Chiesa, un ornamento che mi posso togliere. è qualcosa che non possiamo sradicare dal nostro essere”. Da qui l’invito del presule affinché “l’Anno Giubilare ci faccia riscoprire che la missione è passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo. Una Chiesa appassionata è una Chiesa missionaria! Il mio invito, carissimi è di ricevere da questo Giubileo, una rinnovata gioia e spinta missionaria per amore di Gesù e per amore del suo popolo.” “La misericordia è scandalosa, perché contrasta nettamente il legalismo, le leggi del mercato e della giustizia umana, e ci restituisce il vero volto della giustizia”, ha sottolineato nel suo intervento Padre Ermes Ronchi, teologo e priore del Convento dei Frati Servi di Maria di San Carlo al Corso di Milano che nel corso del suo intervento ha raccontato, riferendosi a immagine bibliche dell’Antico e del Nuovo Testamento, il significato della Misericordia che “è il volto stesso di Dio, che è al tempo stesso padre e madre, che non punta il dito contro nessuno ma scrive sul cuore di pietra di ogni uomo: “io ti amo”. Padre Ermes Ronchi, successore di Padre David Turoldo alla guida del centro culturale “Corsia dei Servi”, ha parlato del Dio cristiano che non è “giudice che emette sentenze”, ma un Dio che “apre sempre sentieri nuovi, il cui primo sguardo non è sul peccato dell’uomo ma sulla sua sofferenza e sulla sua povertà”. Un Dio che – ha aggiunto ancora Ronchi – “dà sempre la possibilità di ricominciare, la sua misericordia è un grembo da cui si rinasce sempre”. Da qui, il monito di Ermes Ronchi ai ministri della Misericordia, i sacerdoti, messi in guardia “da quella sclerocardia che ci rende burocrati delle norme ed analfabeti del cuore. Ricordiamoci che l’essenza dell’etica cristiana è fare quello che Dio ha fatto, è comportarsi come ha fatto Gesù che apre le porte delle nostre prigioni, la cui giustizia non è rappresentata dalla bilancia ma dalla Croce, dall’amore sino alla fine”. Don Domenico Cicione, delegato diocesano per il Giubileo, ha annunciato che partiranno nelle prossime settimane nelle diverse vicarie della Diocesi gli itinerari di formazione per i missionari della Misericordia che, nel periodo di Quaresima, saranno inviati nelle famiglie delle diverse parrocchie per annunciare la Misericordia del Padre verso tutti i suoi figli.
Vita diocesana
Padre Ermes Ronchi apre nuovo anno pastorale diocesano
Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa