Nel discorso inaugurale dei lavori del Sinodo, Papa Francesco aveva esordito dicendo che il Concilio non è un Parlamento dove le parti per accordarsi cercano compromessi, ma un luogo di riflessione, un momento di dialogo e dibattito, una casa aperta al confronto costruttivo che sappia aprire ai temi della famiglia. Un sinodo che quindi non vuole ridursi a una discussione univoca su un solo argomento, perché non è questa la sua missione. La società attuale sta vivendo momenti difficili dove i valori della famiglia, della lealtà, dell’onestà, sono in lotta contro superbia, invidia, violenza anche verso i bambini. Le parole del Pontefice si inseriscono in questo contesto: «l'ostia ai divorziati non è l'unico argomento, come i gay non sono out-sider, fanno parte della famiglia, perché la missione della Chiesa è di rinnovare il suo linguaggio altrimenti la nostra sarà una conversazione a un senso». Ha commosso l'aula la testimonianza di uno dei padri sinodali, il cardinale arcivescovo di Vienna ChristophSchonborn, che ha raccontato la sua esperienza di figlio di divorziati definendola «una "disgrazia" familiare». Invocata da parte della Chiesa una maggiore preparazione per rendersi vicina a queste problematiche affinché non paghino le conseguenze della separazione dei genitori, costretti di fatto ad accettare i nuovi partner del padre e della madre, trovandosi di fatto a non avere più una casa, ma con una realtà nuova e spesso dolorosa. Dai lavori del Sinodo quindi anche apertura alla discussione sulla possibilità per i divorziati risposati di accedere ai sacramenti. Il Pontefice ha quindi deciso di toccare temi "caldi" ma necessari da sollevare. «Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro sinodale - ha detto il Pontefice - come se l'unico problema fosse quella della comunione ai divorziati risposati, occorre tenere conto dell'ampiezza delle questioni». Attraverso le parole del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi è emerso un altro e importante elemento «la dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata e che non è stata messa in questione dal Sinodo precedente», queste parole hanno così posto ulteriormente l’accento sull’importanza della famiglia in senso più grande, che apre il dialogo ad altri argomenti importanti: dalla violenza sulle donne all'immigrazione, l’aborto, il lavoro minorile, la poligamia, il "problema dei non battezzati", il lavoro minorile, dialogo altra discussione anche intorno a. Una Chiesa quindi che vuole dare l’esempio del confronto non della chiusura, perché la discussione costruttiva porta alla vera maturità, non la chiusura o lo scontro o il compromesso che è ancora peggio della chiusura. Tanti quindi gli argomenti al centro del Sinodo, ma un dato è quello che si sta facendo strada: la Chiesa come padre che vuole dialogare con i suoi figli, che vuole capire come aiutarli senza abbandonare il senso stesso della famiglia, senza insomma perdere il ruolo di padre che difende i propri figli facendo loro capire cosa è giusto e cosa non lo è e come migliorare per il benessere del nucleo famigliare.
Chiesa
La Chiesa verso un nuovo linguaggio
Paolo Emanuele · 9 anni fa