·

Chiesa

Il Santo Padre in visita al Suo Continente

Paolo Emanuele · 9 anni fa

Il Santo Padre in visita al Suo Continente

Papa Francesco, il primo della storia che arriva dal mondo latino-americano torna nel Suo continente. In quella parte di continente più periferica, dove le istanze sociali sono più pressanti e le contraddizioni forse sono più evidenti che altrove. Dopo il primo viaggio del 2013 in Brasile, destinazione deciso da tempo dal suo predecessore Benedetto XVI per la giornata mondiale dei giovani, Bergoglio sbarca in Ecuador, prima tappa di una settimana che toccherà anche la Bolivia e il Paraguay, paesi che hanno vissuto anni terribili di dittature e che da qualche anno sono divenuti dei laboratori socio-politici di straordinario interesse sia per i paesi occidentali sia per quelli in via di sviluppo. Dopo un volo di 13 ore, a Quito, il Papa ha indirizzato un saluto al presidente Rafael Correa, protagonista di un forte cambiamento. «Oggi, anche noi – ha detto Francesco – possiamo trovare nel Vangelo le chiavi che ci permettono di affrontare le sfide attuali, apprezzando le differenze, promuovendo il dialogo e la partecipazione senza esclusioni, affinché i passi avanti in progresso e sviluppo che si stanno ottenendo garantiscano un futuro migliore per tutti, riservando una speciale attenzione ai nostri fratelli più fragili e alle minoranze più vulnerabili». Parole chiare riguardanti il senso profondo di questo viaggio in paesi dove le ingiustizie sono palpabili ma dove pure il tasso di povertà e sceso in misura non trascurabile proprio grazie al cambio delle politiche verso i più deboli. «Ringrazio Dio per avermi concesso di venire di nuovo in America Latina... Ho visitato l’Ecuador in diverse occasioni per motivi pastorali; così anche oggi, vengo come testimone della misericordia di Dio e della fede in Gesù Cristo». Alla vigilia della partenza in un’intervista ad Avvenire il “ministro degli esteri” del Vaticano, mons. Paul Gallagher ha parlato di un viaggio di testimonianza, verso i poveri e gli ammalati. Questo viaggio si pone come una sintesi dei primi due anni e mezzo di pontificato che idealmente si collega a quello nelle Filippine di inizio anno: entrambi in aree ad alta densità cattolica, entrambi in zone di povertà ma anche di grandi speranze. Non solo: a settembre Francesco volerà a Cuba e poi negli Stati Uniti, all’indomani dello storico accordo di pacificazione tra i due paesi, accordo su cui è stata decisiva la mediazione della Santa Sede e in particolare del Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, che è stato nunzio apostolico in paese difficile come il Venezuela di Chavez. E il cardinale, primo collaboratore del Papa, alla vigilia del viaggio ha detto come il Francesco interpreti il continente latino americano come la prospettiva di un nuovo modello di sviluppo che coniughi tradizione cristiana e progresso civile, giustizia e equità con riconciliazione. Ed è anche la terra della teologia della liberazione, che Bergoglio inizialmente guardò con grande speranza e poi non esitò a condannare nelle sue estremizzazioni politiche. Oggi lo scenario è completamente cambiato, e i protagonisti dei quella stagione hanno avuto riconoscimenti e attenzioni. Questo è il continente di Aparecida, la città brasiliana dove nel 2007 si tenne la storica assemblea dei vescovi del continente da cui scaturì il documento fondamentale per una nuova pastorale. Parolin i riferimenti di quel documento: il primato della grazia, la misericordia, il coraggio apostolico, temi riproposti all’intera Chiesa universale. Un’agenda molto fitta attende il Papa. Oggi e domani ancora in Ecuador, poi in Bolivia: breve sosta a La Paz, capitale a quasi 3mila metri di altitudine, e poi atterraggio a quote più basse, a Santa Cruz de la Sierra, dove nel pomeriggio di giovedì si terrà forse l’evento più atteso del viaggio dal punto di vista socio-politico, ma anche religioso: l’incontro con il raduno mondiale dei Movimenti Popolari, che il Papa già ha ricevuto in Vaticano nell’ottobre scorso e davanti ai quali pronunciò un discorso memorabile («terra, casa e lavoro per tutti»). Venerdì l’arrivo in Paraguay, che culminerà domenica nell’incontro con i giovani sul lungofiume “Costanera”. Il rientro è previsto nella giornata di lunedì 13 luglio, mese in cui il Papa ha sospeso le udienze generali e le messe mattutine nella cappella di Santa Marta.

Don Francesco Farina