Conclusione Processione Eucaristica, Solennità del Corpus Domini
Sant’Antonio 4 giugno 2015
Al termine della composta processione, partita dalla Chiesa Cattedrale e conclusa presso il Santuario di Sant’Antonio, alla presenza di numerosi fedeli e delle autorità civili e militari, il Vescovo ha congedato i presenti con le parole che seguono
Ogni anno si rinnova, per le vie di questa amata città, la festa della fede: la Solennità del Corpo e Sangue del Signore. E se questa processione nasce nel 1200, possiamo ben dire che “ciò che celebriamo” è antico quanto il cristianesimo, e “costituisce il più grande dei miracoli”[1]. Celebriamo infatti la presenza reale di Gesù, il Signore Risorto, sotto i segni del pane e del vino. Celebriamo il Signore che è sempre con noi! Il Santissimo Sacramento è uscito dalle mura delle chiese per abitare le vie e le piazze attraverso questa processione che qui, questa sera, si conclude. Senza illusioni, senza utopie, noi camminiamo per le strade del mondo, portando il Corpo del Signore. Anche noi cristiani siamo poveri uomini, piccoli come dei chicchi di grano, ma nel cuore abita la certezza che l’amore di Dio è la vittoria che vince la morte, la violenza, il dolore. Professare questa fede significa seminare nella storia, l’unità e la pace, il perdono e la giustizia, l’amore e la solidarietà. Passare per le vie di questa città, significa aver abbracciato la vita che in esse si svolge. E mentre camminiamo, il Signore ci introduce nella vita vera. Allora come il pane e il vino vengono trasformati nel Corpo e Sangue del Signore, così anche la nostra vita, con le sue gioie e i suoi dolori, rinasce a una speranza nuova, a una speranza certa, a una speranza affidabile. Spesso il nostro cammino percorre un “deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, e senz’acqua”, e rischiamo di morire nella prigione del nostro io e della nostra solitudine. Ma, l’Eucaristia è il cibo che ci sostiene e ci conduce alla vera libertà, alla vita. Carissimi fratelli e sorelle, tramonta il sole su Lamezia! Chiediamo al Signore, veramente e realmente presente nell’Eucarestia, di benedirla. Da qui benediciamo le famiglie, gli anziani, gli ammalati, i giovani, i bambini e chiunque brama di avere vicino il Signore. Con noi c’è Gesù Eucaristia, il Risorto, che ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Grazie, Signore Gesù! Grazie per la tua fedeltà, che sostiene la nostra speranza. Resta con noi, perché si fa sera. “Buon Pastore, vero Pane, o Gesù, pietà di noi; nutrici, difendici, portaci ai beni eterni, nella terra dei viventi!”[2]. Amen.
[1]Leone XIII, Enc. MiraeCaritatis.
[2] Cfr. Papa Benedetto XVI, Omelia Corpus Domini, 2010.
La parola del Vescovo
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Gigliotti Saveria Maria · 9 anni fa