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Spiritualità

Veglia di Pentecoste

Cesare Natale Cesareo · 9 anni fa

A conclusione del Convegno diocesano in preparazione al Convegno di Firenze, ci siamo recati in Cattedrale per la Veglia di Pentecoste… …..Quanto avevamo appena ascoltato, quanto avevamo approfondito, l’incontro “teorico” con l’Umanità di Cristo Gesù, potevamo ora celebrarlo nella Grazia del dono dello Spirito Santo che rende vivo e vitale, reale… ogni incontro con Dio nella celebrazione Eucaristica. La solennità della liturgia si è pienamente realizzata lungo tutto il percorso della celebrazione. I fedeli sono stati gradualmente aiutati, accompagnati a partecipare ad immergersi nella simbologia rituale per accogliere il Dono più intimo e prezioso della nostra relazione con Dio: lo Spirito Santo! Lo Spirito Santo, Colui che Gesù ha promesso di mandarci, prima di lasciare il mondo, per condurci alla Verità tutta intera. Quella verità su Dio e sull’uomo che avevamo da poco ascoltato dal contributo di padre Giulio Michelini (Ofm), relatore invitato al Convegno diocesano, in cui ci ha narrato come solo in Gesù, nella sua Umanità storica, accanto alle vicende quotidiane di ciascuna persona… e nella sua Divinità incarnata possiamo cogliere, ma che lo Spirito Santo potrà pienamente svelarci.

La veglia si è snodata dal lucernario, al far memoria del nostro Battesimo, all’ascolto abbondante della Parola di Dio… proprio come accade nella veglia di Pasqua, essendo la veglia di Pentecoste il compimento di questo tempo liturgico pasquale. Dal buio verso la luce, attinta dal cero pasquale segno della Presenza luminosa di Cristo in mezzo a noi; immersi nel mistero della nostra salvezza fin dal giorno del nostro Battesimo; sostenuti dall’unico nutrimento essenziale della Sua Parola e del Suo Corpo.

Durante la celebrazione il richiamo del Vescovo e della preghiera si è più volte soffermato ai martiri del nostro tempo. Abbiamo invocato il Kyrie eleison su tutte quelle forme di violenza e di persecuzione che intercorrono, drammaticamente, in tante terre, che noi definiamo ancora missionarie, ma dalle quali i cristiani presenti stanno testimoniando la loro fede genuina, con una risposta ed offerta di se stessi, fino all’effusione del sangue. Un richiamo che rivela l’azione operante dello Spirito nel cuore dell’Umanità, aldilà delle differenze o distanze geografiche e culturali.

L’inserimento di questa preghiera nella liturgia della Veglia di Pentecoste è stata voluta dai Vescovi italiani, per ricordare tutti i cristiani perseguitati nel mondo, privi del diritto di confessare liberamente il loro credo, proprio all’interno di questa celebrazione in cui, facendo memoria del sacramento della Confermazione, si pone maggiore rilievo alla professione di fede.

Prima della benedizione finale, il Vescovo ed i concelebranti si sono recati davanti all’icona della Vergine Maria. Lì, presso la Madre dei credenti, il Vescovo ha deposto un omaggio floreale e coralmente con l’assemblea dei fedeli, ci siamo rivolti a Colei che conosce nel profondo le necessità di tutti i suoi figli, con il canto dell’antifona mariana, propria del tempo pasquale: Regina Caeli laetare, alleluia!

La Vergine Madre interceda per tutti noi che ci definiamo credenti nel Suo Figlio, affinché quanto celebriamo possa prolungarsi e snodarsi tra le pieghe del nostro vissuto ordinario, lì dove maggiormente si svolge la storia della nostra Salvezza, il tempo più lungo e prezioso della nostra esistenza. In quelle vicissitudini giornaliere che si risvegliano con noi al mattino in casa e che ci accompagnano in Chiesa, in parrocchia, a scuola, sul lavoro, tra gli amici… che attraversiamo, quindi, soprattutto nel sacramento delle relazioni, affinché possano essere sempre più umane e fraterne o per lo meno in un sincero cammino di autenticità personale nello stare accanto agli altri.

Allora potremo davvero essere spazio sacro dove lo Spirito Santo acquieta le inquietudini e ricrea l’armonia in noi e tra noi.

Sr Caterina Fodaro, Missionaria Francescana del Verbo Incarnato