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Cultura e Società

Ha fatto tappa a Lamezia la manifestazione sociale Il volo degli Angeli della strada

Cesare Natale Cesareo · 9 anni fa

Una moto passeggiata che tocca vari posti per ricordare le vittime della strada; e in ogni luogo viene lasciato un fiore bianco in ricordo degli Angeli della strada, cui fa seguito un rombo di motori.

Una manifestazione sociale molto partecipata, quella di domenica 17 maggio 2015, dedicata a Pepè Cesarini, un giovane lametino vittima della strada nel 2005, ma nel ricordo di tutti gli Angeli, vittime della strada. La manifestazione, dal titolo “Il volo degli Angeli della strada” è stata presentata dall’Associazione onlus “Gianmarco D’Angelo-Angeli della Strada” di Palermo, nella persona della sua Presidente Cristina D’Amico.

Ad aprire la carovana un’auto, ai lati della quale campeggiavano due cartelloni. “Cari Angeli battete le ali e noi batteremo le mani per applaudire il vostro coraggio; il vostro sorriso splenderà come le stelle, basterà alzare gli occhi al cielo per poterlo intravedere”. E sull’altro cartellone: “Un abbraccio a tutte quelle persone che continuiamo ad amare, ma che si sono trasformate in stelle; vivono lì nel Cielo, vicino a Dio. E ti batte forte il cuore, pensando a quel posto che nessuno mai potrà portarti via!”.

La carovana dei motociclisti è partita alle ore 16:00 da Pianopoli (luogo di arrivo della carovana 2014, in occasione del ricordo del giovane pianopoletano Paolo Fazio con “Un Viaggio per la Vita”) alla volta del Santuario Madonna di Dipodi, dove c’è stato l’omaggio floreale alla Madonna per tutti gli Angeli, vittime della strada e la benedizione della carovana da parte di Don Antonio Astorino, Rettore del Santuario. Quindi, di nuovo in moto, direzione Lamezia Terme, via Martiri di Nassiriya (Quartiere ovest della città della Piana), luogo dell’incidente stradale che 10 anni fa costò la vita a Pepè Cesarini. E via via la carovana ha toccato altre vie di Lamezia, dove purtroppo si sono verificati incidenti mortali, chiudendo il percorso in Piazza 5 Dicembre, (ex Piazza Diaz), così rinominata per ricordare gli otto ciclisti di Lamezia periti nella strage del 5 Dicembre 2010.

Poi tutti insieme nel salone parrocchiale S. Francesco di Paola , dove si è svolto un convengo sul tema della sicurezza stradale, dal titolo “Il Cammino oltre la strada”, con interventi di un rappresentante del mondo della scuola, da un rappresentante dei moto club, della Polizia Stradale e dall’Associazione di Palermo. A fine convegno, la proiezione di un video sulla sicurezza stradale, con la presentazione fotografica di Tanti Angeli vittime della strada, sia del comprensorio lametino che regionale ed extraregionale.

Pochi minuti dopo le 19:00, nella Chiesa di S. Francesco di Paola l’ultima parte della serata con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Padre Antonio Casciaro, Correttore dei Padri Minimi del locale convento, a ricordo di Tutti gli Angeli della strada. Subito dopo la Messa, all’uscita c’è stato il volo dei palloncini bianchi a ricordo di tutte le vittime di incidenti stradali; un momento sottolineato dal suono delle sirene, azionato dalle auto della Polizia di Stato e dei Carabinieri.

Infine, nella giornata di domenica 17 maggio Poste Italiane ha presentato al pubblico l’emissione dell’Annullo Filatelico e della Cartolina Commemorativa, a ricordo di Tutti gli Angeli-Vittime della Strada. Una cartolina con tre elementi figurativi essenziali: “una strada con curva: simboleggia le difficoltà in genere del percorso di vita di ognuno, il luogo comune di crescita e di sviluppo per una società ma allo stesso tempo un teatro drammatico e di dipartita improvvisa quando si verificano comportamenti irresponsabili da parte dei suoi utenti; la scala verso il cielo: ritrae la diretta degli Angeli verso la Luce del cielo quando lasciano la strada del mondo terreno; il sole con i suoi raggi: rappresenta il luogo finale degli Angeli della strada, per sempre acceso dall’infinito abbraccio d’Amore del Padre del cielo e della terra”.

E da Lassù gli Angeli della strada continueranno a pregare per i propri cari.

Antonio Cataudo