·

La parola del Vescovo

S. Messa per la conclusione del ministero parrocchiale di Monsignor Pierino Fazio

Paolo Emanuele · 10 anni fa

S. Messa per la conclusione del ministero parrocchiale di Monsignor Pierino Fazio,

Cerrisi 12 aprile 2015

In occasione della II domenica di Pasqua, quest’anno Domenica della Divina Misericordia, Mons. Pierino Fazio ha concluso il suo lungo ministero parrocchiale. Nella frazione di Cerrisi di Decollatura, presente anche il Presule Diocesano che ha offerto ai presenti l’omelia che proponiamo di seguito

La pace sia con voi fratelli e sorelle! Monsignore carissimo, sacerdoti presenti, a voi uno speciale augurio di benedizione nel Signore! Un motivo di grande gioia ci riunisce oggi qui. Con la Celebrazione della S. Messa vogliamo ringraziare il Signore per il lungo servizio pastorale che don Pierino, ha svolto qui a Cerrisi. Per questo motivo, oggi siamo in tanti, sono attorno all’altare per ringraziare Dio. Ed è anche un giorno speciale il nostro. Celebriamo la Domenica della Divina Misericordia, nella quale il Santo Padre Francesco ha voluto indire il Giubileo straordinario della Misericordia. Nel Vangelo, poi, a Tommaso viene concessa la grazia di toccare le ferite di Cristo e per mezzo di quelle ferite, riconoscerei Figlio di Dio: il suo amore gratuito, il prezzo della nostra salvezza, del nostro riscatto. “Il Signore ha portato con sé le sue ferite nell’eternità. Egli è un Dio ferito; si è lasciato ferire dall’amore verso di noi. Le ferite sono per noi il segno che Egli ci comprende e che si lascia ferire dall’amore verso di noi” (Benedetto XVI, Omelia 15 aprile 2007). Le ferite di Dio per noi, sono un invito a lasciarsi ferire, ad arrendersi a tanto amore di Dio. Infatti, il ministero di un sacerdote è il mistero di uomo che resta ferito dall’amore di Dio. è un arreso all’amore gratuito del Risorto. La piaga nel Costato e i fori delle mani del Cristo, restano per sempre, segno di un amore incancellabile, ferite luminose e gloriose. Ed è proprio a causa di queste ferite che il Cristo risorto non è un fantasma, ma è il Vivente icona storica che narra il suo amore per noi. Cari amici, la fede non è nata dal ricordo di Gesù. Il ricordo, per quanto vivo, non basta a rendere viva una persona, al massimo può far nascere una scuola. La Chiesa è nata da una presenza, non da una rievocazione. Stette in mezzo a loro: Gesù si fa presenza. E la presenza di Gesù, è una presenza reale che si può toccare. Ecco l’esperienza di Tommaso! L’apostolo che dubita, chiede di toccare le piaghe, e Gesù concede a lui questa grazia. Il Vangelo non ci dice se Tommaso ha toccato. Ma ci dice invece che Tommaso si è arreso all’amore del Signore! Tommaso si arrende all’amore che ha scritto il suo racconto sul corpo di Gesù con l’alfabeto delle ferite, indelebili come l’amore di Dio. Tommaso non resiste, si arrende ed esclama: «Mio Signore e mio Dio». Dio non è il Dio dei libri! Dio non è il Dio degli altri. Dio è il mio Dio, è il mio Signore! Tommaso, sembra ripetere come l’amata del Cantico: «Il mio amato è per me e io sono per Lui». Carissimi, don Pierino è stato in mezzo a voi come un Padre e un Pastore. Voi, lo potete dire molto bene a noi tutti, don Pierino ha avuto sempre un solo pensiero: questa Parrocchia, la vostra comunità. Da giovane sacerdote, appena ordinato, venne inviato qui a Cerrisi e qui è rimasto, accogliendo chiunque veniva alla sua porta. è stato accanto a ogni famiglia, condividendo momenti gioiosi e tristi. In una parola: è stato il Parroco. Vi sembra poca cosa? è davvero prezioso il ministero di un Parroco in una parrocchia. E io come Vescovo, vi ringrazio perché nutrite per don Pierino un grande affetto e questo vi fa molto onore. Don Pierino ha svolto il suo ministero con obbedienza, fedeltà, gioia e con un grande senso di sacrificio. E credetemi, una tale disponibilità è un bene tanto prezioso quanto raro! Noi tutti siamo gli siamo grati, per come ha saputo vivere il suo ministero che oggi per raggiunti limiti d’età viene a concludersi. Don Pierino resterà sempre a Cerrisi, e continuerà ad essere un punto di riferimento per i fedeli, in quanto un sacerdote è sacerdote sempre. Ma don Bogdan potrà prendersi cura di questa Parrocchia, contando sull’aiuto, sul sostegno e sul consiglio di don Pierino. Invito voi tutti a pregare per i sacerdoti e per la vostra parrocchia, perché nell’avvicendamento dei parroci possa sempre vedere la cura che il Signore ha del suo gregge. Carissimo don Pierino, il tuo Vescovo ti dice grazie per il tuo impegno, ma anche per l’alto “senso ecclesiale del Vescovo” che hai sempre servito e sostenuto particolarmente nei momenti difficili che non mancano. Grazie! Dio ti renda il centuplo in pace, serenità e gioia vera. Prega per me e la nostra Chiesa perché possiamo sempre ascoltare il Signore e rispondere alle attese dell’uomo di oggi a volte deluso e perciò lontano da Dio. Ora arriva per te la vera pastorale: la pastorale delle ginocchia. Ovvero pregare molto per le persone alle quali hai voluto bene e per le quali sei stato un punto di riferimento, perché ogni assetato di Dio possa trovare vie di pace e di solidarietà. Grazie ancora! La Beata Vergine Maria interceda per noi, continui a benedire il nostro carissimo don Pierino e ci conceda di vivere con gioia il cammino che abbiamo davanti come comunità. Così sia.