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Parrocchie news

Con brani evangelici e riflessioni, ecco la Via Crucis nei quartieri parrocchiali

Paolo Emanuele · 10 anni fa

La Via Crucis (“Via della Croce”) che in questo Tempo di Quaresima si sta svolgendo settimanalmente nelle nostre comunità religiose, in alcune parrocchie viene celebrata anche esternamente, con preghiere e riflessioni, per le strade dei nostri quartieri. Nei giorni scorsi, abbiamo seguito la Via Crucis proposta dalle Parrocchie di S. Francesco di Paola e San Pancrazio, guidate dai padri Minimi, in comunione con le Suore del Bambin Gesù, che collaborano con i Padri. Abbiamo partecipato al cammino di meditazione della Passione di Gesù, guidato da padre Antonio Casciaro, superiore del locale convento dei Minimi, in via delle Rose e strade adiacenti.

Il religioso all’inizio ha sottolineato come “nella Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, vediamo l’immenso amore di Dio per l’umanità; e, inoltre, vediamo raffigurata la passione di ogni uomo che soffre a causa del male e dell’ingiustizia che talvolta guidano le vicende della storia umana”.

I fedeli hanno partecipato in maniera composta ed emotiva alle 14 stazioni della Via Crucis. Per ognuna delle Stazioni, che commemorano il percorso di Cristo che si avvia alla Crocifissione sul Golgota, la Croce è stata portata, intervallando il tragitto con canti tradizionali appropriati, da un fedele fino al luogo scelto come sosta per la preghiera; e in ogni punto prestabilito per la sosta, poi, è stato letto il brano evangelico, seguito da una riflessione e una preghiera finale, corrispondenti alla Stazione in quel momento rappresentata.

Queste le 14 stazioni (tra parentesi, la sintesi delle riflessioni), attraverso le quali si è snodato il percorso: Gesù è condannato a morte (spesso anche noi siamo come Pilato e condanniamo gli innocenti col silenzio, l’indifferenza, il disinteresse); è caricato della Croce (quella Croce sulle spalle di Gesù siamo noi, con le nostre resistenze all’amore); cade per la prima volta (il messaggio è chiaro: quando noi, facciamo di tutto per nasconderlo agli altri); incontra sua Madre (“Maria conservava ogni cosa, meditando nel suo cuore”); è aiutato dal Cireneo a portare la Croce (quando si tratta di aiutare chi è nel bisogno, noi cristiani…); la Veronica asciuga il volto di Gesù (il volto di Dio lo riconosci in chi soffre); Gesù cade per la seconda volta (“fare un proposito e poi ritrovarsi di nuovo a terra”); incontra le donne di Gerusalemme (non possiamo assistere indifferenti al dolore dei nostri fratelli); cade per la terza volta (le continue cadute sono il segno della natura umana); è spogliato delle vesti (“la sua povertà ora è assoluta”; e sotto ogni vestito, ogni uomo è uguale all’altro); è inchiodato sulla Croce (“quelle sconvolgenti parole di perdono per i suoi crocifissori”); muore sulla Croce (“il segno più chiaro di quanto è forte l’amore di Dio per l’umanità”); è deposto dalla Croce (un uomo, Giuseppe di Arimatèa, si espone -vincendo paura e vergogna in pubblico-, chiedendo di poter seppellire il corpo di Gesù); è deposto nel Sepolcro (“Quella tomba resterà chiusa solo pochissimo tempo. Lì si prepara l’avvenire e la salvezza del mondo”).

E prima della benedizione, padre Antonio Casciaro ha tenuto una riflessione conclusiva.

Antonio Cataudo