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La parola del Vescovo

Mercoledi delle Ceneri

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Mercoledì delle Ceneri, Chiesa Cattedrale

18 ebbraio 2015

“Signore rendi il nostro cuore simile al tuo cuore!”. Con questa preghiera, il Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Mons. Luigi Antonio Cantafora ha concluso l’omelia del Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima per la Chiesa Cattolica. Di seguito si propone il Testo della riflessione del Presule

“Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti”. La parola del Profeta Gioele ci rivela subito il senso di questa sacra convocazione, durante la quale saranno imposte sul nostro capo le ceneri. Oggi inizia la Quaresima. Questa celebrazione è l’inizio di “un cammino di vera conversione, per affrontare con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male”. La conversione equivale per noi ad un ritorno: «Ritornate a me», dice il Signore. Noi siamo qui questa sera per dire nell’umiltà di un cuore lacerato: “perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti”. Siamo qui per sperare che “il Signore si mostri geloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo”. Qual è la “eredità del Signore” da non esporre al ludibrio? Qual è “la terra del Signore” di cui chiediamo che si mostri geloso? L’eredità del Signore siamo noi, ciascuno di noi, ciascun uomo. Dio dunque suscita in noi il desiderio di ritornare a Lui e il nostro ritorno “commuove” il cuore di Dio: “Ciascuno di noi gli interessa”, ci ricorda Papa Francesco. La terra di cui il Signore è geloso, è proprio il nostro cuore. Se Dio è geloso di noi, vuol dire che non è indifferente al mondo, ma ci ama e dona per noi il suo Figlio unigenito. “Dio non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo.” (Messaggio Quaresima 2015). Il Santo Padre Francesco nel messaggio che ha voluto scrivere per la Quaresima ha ricordato che il modo migliore per vivere questo tempo di grazia è credere che sia un tempo di formazione del cuore. Sì, il Signore vuole donarci un cuore nuovo, un cuore di vera carne capace di intenerirsi; un cuore disposto a muoversi per seguire Dio; un cuore disposto a commuoversi per raggiungere gli altri. E il Papa ci offre tre mezzi per far intenerire la durezza dei nostri cuori. In primo luogo, possiamo pregare. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! Per questo motivo ha chiesto che ogni Diocesi promuova l’iniziativa 24 ore per il Signore, nei giorni 13 e 14 marzo. A Lamezia Terme sono state scelte due Chiese che resteranno aperte 24 ore tra il 13 e il 14 marzo, quella di Santa Caterina e dell’Addolorata a Sambiase. Saranno presenti ininterrottamente dei sacerdoti per le confessioni e sarà esposto il Santissimo Sacramento per 24 ore. Tutti siamo invitati a partecipare a questo momento di preghiera in comunione con la Chiesa universale. In secondo luogo per formare il nostro cuore, e uscire dall’indifferenza, esprimiamo gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani. E in terzo luogo, formiamo il cuore quando digiuniamo da noi stessi. La carità, carissimi, mi de-centra, la sofferenza dell’altro, accolta, costituisce un richiamo alla conversione. Infatti il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Prendersi cura del bisogno del fratello è contemporaneamente digiunare e operare nella carità. Carissimi fratelli e sorelle, il grido di invocazione messo sulle nostre labbra questa sera dal profeta, “non esporre la tua eredità al ludibrio”, trova la sua risposta in Cristo,nella Croce di Cristo. Da una parte ci è chiesto di collaborare con Dio e Lui stesso ci offre tre vie per il ritorno a Lui: la preghiera, la carità, il digiuno; dall’altra,Dio che è sempre fedele al suo amore per l’uomo enon indietreggia di fronte a nulla,ci dona tutto nel suo Figlio. Giunge fino al punto di “trattare da peccato Colui che non aveva conosciuto peccato, in nostro favore”, perché l’amore di Dio è più grande di ogni umana ingiustizia. Per questo Paolo ci esorta con forza: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. La quaresima cristiana che oggi iniziamo è precisamente questo: un cammino di conversione del cuore per rinfrancare e rendere più umano e perciò divino il nostro cuore. Carissimi, mai come questa sera trova eco nel nostro cuore l’esortazione che la Chiesa fa all’inizio di ogni cammino. Il diacono poco fa l’ha cantata nella Cappella del Crocefisso, prima delle Litanie:procedamus in pace. Procediamo, cioè “continuiamo a camminare” nella pace! Iniziamo la Quaresima, con il desiderio di camminare per scoprire quanto il Signore ci tenga a noi e quanto sia geloso del nostro cuore. Per questo chiediamo che il Signore renda il nostro cuore simile al suo. Signore rendi il nostro cuore simile al tuo cuore!