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Cultura e Società

CATECHESI E WEB 2.0

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Dio è Onnipotente, Onniscente, Onnipresente ma… pare sia anche al passo coi tempi! Lo si trova oggi, infatti, su un’altra piattaforma quella di Siti Internet, Social Network, Blog, Chat ed App invitando a stare in digitale, prendere il largo e calare la rete per pescare anime. E’la “rete informatica” spirituale, strumento che a ben riguardo, riesce davvero a coinvolgere tanti per razze, lingue, culture, stati sociali, religioni in un vastissimo mare di più ampie vedute perché gira proprio intorno a tutto il mondo. La generazione 2.0, così denominata soprattutto tra le fasce giovanili, è supertecnologica a tal punto che adotta finanche unlinguaggio diverso ed in certi casi “strano” che va interpretato e decodificato da quanti hanno ancora il libro di carta tra le mani al posto dell’e-book e la biro nera o blu per scrivere al posto del mouse o in digitale. La catechesi si digitalizza, il dialogo corre via web, tutto succede in tempo reale anche se il tempo di ognuno sfugge di mano. In taluni casi le confessioni diventano on line con la visualizzazione di “icone” sacerdotali e tanto di benedizioni al solo invio di un click. Occorre, però, fare molta attenzione in questa tempestività di trasmissione per non rischiare di calarsi superficialmente nelle profondità umane che ne raffreddano la riflessione e ne sterilizzano il cuore poiché lo schermo è di vetro e dietro ad esso possono celarsi anime riflesse. La tecnologia, infatti, nella sua stessa evoluzione e per la dinamicità dell’espressione spersonalizza, idealizza, sterilizza e spesso schiavizza, crea abusi e dipendenze, provoca cinismo, distacco e fretta...Non così, non così il Vangelo! Esso lo si deve assimilare per viverlo fino in fondo: concretamente e seriamente. “I cieli e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno…” come a dire: si possono superare anche le cose antiche ed abituali, ci si può modernizzare ma il messaggio di Cristo è sempre lo stesso. Il mezzo potrà cambiare, è la sostanza che dovrà restare! Una pastorale in modalità digitale, seppur utile ed efficace, dovrà essere attenta, precisa, incisiva ed intelligente per mirare alla conversione, alla fede, alla speranza ed alla carità fraterna. Le virtù cristiane, pertanto, entrano sì nel virtuale al sol fine di trasmettere valori etici e morali che fanno dei cattolici-cristiani l’avanguardia di testimoni ed ecclesiali perché, se dalla rete informatica c’è il vantaggio della rapidità e della fruibilità di tante cose e persone, non andrà affatto tralasciata la necessità di favorirne l’incontro, la conoscenza, l’approfondimento, la condivisione e la relazione. Con tale orientamento, dunque, sarà cosa buona e giusta fidarsi del web non solo perché informa ma forma alla “vita buona del Vangelo”, quella reale fatta cioè di uomini e donne che s’impegnano a costruire un futuro fatto di lavoro, solidarietà e sacrificio per continuare la promessa di Gesù fatta in comunione di preghiera quando due (pure col punto zero) o più, saranno nel Suo nome Egli sarà in mezzo a tutti loro.

Stefania Formicola