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Spiritualità

LA VERGINE MARIA, DONNA POVERA E FORTE

Paolo Emanuele · 10 anni fa

La Vergine Maria, consegnandosi alla volontà del Signore (cfr. Lc 1,38), non ha vissuto passivamente o in modo alienato la sua vocazione. Infatti fin dal momento dell’annunciazione «Maria si è abbandonata a Dio completamente, manifestando l'obbedienza della fede a colui che le parlava mediante il suo messaggero e prestando il pieno ossequio dell'intelletto e della volontà. Ha risposto, dunque, con tutto il suo “io” umano, femminile, ed in tale risposta di fede erano contenute una perfetta cooperazione con la grazia di Dio che previene e soccorre ed una perfetta disponibilità all'azione dello Spirito Santo, il quale perfeziona continuamente la fede mediante i suoi doni» (Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater del 25 marzo 1987, n. 13). Nell’annunciazione l’arcangelo Gabriele si rivolge a Maria prospettando l’impossibile, e la Vergine, donna di fede, diventa modello di coloro che nella storia vanno controcorrente perché non da ascolto alla paura ma all’amore, va oltre, supera schemi umani, manifesta la sua libertà e il suo coraggio nell’adesione totale al progetto d’amore di Dio. Inoltre come si evince nel Magnificat (cfr. Lc 1, 46-55), la Vergine Maria ha avuto la forza di proclamare che «Dio è vindice degli umili e degli oppressi e rovescia dai loro troni i potenti del mondo (cfr Lc 1,51-53)» (Paolo VI, Esortazione Apostolica Marialis Cultus del 2 febbraio 1974,n.37). Per questo la figura della Vergine non delude le attese profonde degli uomini del nostro tempo ma diventa promotrice di «giustizia che libera l'oppresso e della carità che soccorre il bisognoso» (cfr. ibidem). La Chiesa, attingendo dal cuore di Maria la profondità della sua fede espressa nel Magnificat, rinnova la consapevolezza che «non si può separare la verità su Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni elargizione, dalla manifestazione del suo amore di preferenza per i poveri e gli umili» (Redemptoris Mater, 37). Inoltre, imitando la Vergine Maria, donna forte, che ha vissuto la povertà, la sofferenza, la fuga e l’esilio (cfr. Mt 2, 13-23), che primeggia tra gli umili e i poveri del Signore (cfr. Lumen Gentium, 55), che ha proclamato la verità del Magnificat, che ha visto la sua funzione materna assumere sul Calvario dimensioni universali, che crede ed ha una fiducia sconfinata in Dio, la Chiesa impara ad uscire, si apre al prossimo, ai poveri e agli ultimi, vive nell’amore e pregusta il Regno di Dio già sulla terra (cfr. Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium del 24 novembre 2013, n. 20-24).

don Pino Fazio