La verità è immutabile! è la luce della vera conoscenza, cioè del vero sapere, che noi tutti dobbiamo ricercare. Qualora mancasse la verità non si parlerà più di conoscenza, ma di un falso sapere, che condiziona la vita e la ricerca umana del proprio essere, della sua vera natura. Dunque,dobbiamo condurre il nostro pensiero alla ricerca della vera sapienza, illuminata da una costante "luce di verità". I pensatori antichi svilupparono intorno alla verità la loro costante ; alcuni la indicarono come raggiungibile con la sola ragione, altri attraverso il solo essere, altri ancora attraverso lo slancio mistico..... Possiamo veramente sposare il pensiero che la verità è indivisibile ed è anche una, ma essa non può essere conosciuta dal singolo. Il singolo non può attraverso il solo " io" , giungere ad una conoscenza della verità bensì deve non ridursi alla sola ideologia dell'Ego, ma aprirsi agli altri! Gli "altri" questa magica parola tanto usata dal nostro Pontefice Regnante Francesco, ma che noi purtroppo troviamo bella e necessaria in maniera teoretica e di sol pensiero ma irrealizzabile nella nostra vita quotidiana, nel sensibile, nel nostro finito che noi dobbiamo considerare come il trampolino di lancio per un completo accostamento alla Luce che possa a noi rispecchiare la verità conoscibile. è molto significativo un passaggio che Platone menziona all'interno della " Repubblica" :
Socrate: Sai che gli occhi quando vengono rivolti verso oggetti i cui colori non sono più illuminati dalla luce del giorno, bensì da quella notturna, si indeboliscono e sembrano quasi ciechi, come se non possedessero più la chiarezza della vista? Glaucone: Certo Socrate: Quando invece, penso, si rivolgono verso oggetti che il sole illumina vedono distintamente e appare che questi stessi occhi possiedono tale chiarezza. Glaucone: Si Socrate: Allo stesso modo concepisci così anche il comportamento dell'anima: quando si fissa saldamente su ciò che è illuminato dalla verità e dall'essere, allora lo pensa e lo conosce e si manifesta nella pienezza del pensiero; quando invece si volge a ciò che comporta oscurità- allora opina e s'indebolisce, mutando su e giù le sue opinioni, e sembra ormai non aver più pensiero.Platone non è un pensatore cristiano ma è considerato come il vero precursore del cristianesimo e il vero attuatore di una filosofia di vita. Certo, Platone non conosce tutta la verità ma attraverso il buon uso della ragione giunge ad una buona conoscenza di essa che lo porterà a rischiare la vita per poter attuare quella parte da lui considerata come la luce della unità veritativa. è significativo, d'altronde quanto afferma Aristotele "Amicus Plato, sed magis amica veritas."[Mi è caro Platone, ma più cara la verità.] Per concludere, bisogna prendere come esempio un grande pensiero che sgorga dall'illuminata mente dell'immenso Tommaso d'Aquino che esplica nella sua magistrale opera, la Summa Theologiae , la seguente dimostrazione:
Pare che vi sia una sola verità secondo la quale tutte le cose sono vere. In un certo senso esiste un‘unica verità, per la quale tutte le cose sono vere, mentre non è così in un altro senso. Per vederlo chiaramente bisogna sapere che quando un attributo viene affermato di più cose univocamente, si trova in ciascuna di esse secondo la sua propria nozione, come animale in ogni specie di animali. Quando invece un attributo viene affermato di più soggetti analogicamente, allora esso si trova secondo la sua propria nozione in uno solo, dal quale tutti gli altri vengono denominati: p. es. sano si dice dell‘animale, dell‘orina e della medicina, in modo che l‘attributo della sanità non si trova nel solo animale, ma dalla sanità dell‘animale è denominata sana la medicina in quanto è causa di tale sanità, e sana l‘orina in quanto ne è il segno. E sebbene la sanità non sia nella medicina e neppure nell‘orina, tuttavia nell‘una e nell‘altra vi è qualcosa per cui l‘una produce e l‘altra significa la sanità.Si è detto che la verità primariamente è nell‘intelletto e secondariamente nelle cose in quanto dicono ordine all‘intelligenza divina. Se dunque parliamo della verità in quanto, secondo la sua nozione propria, è nell‘intelletto, allora, dato che esistono molte intelligenze create, vi sono anche molte verità; e anche in un solo e medesimo intelletto vi possono essere più verità, data la pluralità degli oggetti conosciuti. Per tale motivo la Glossa, sulle parole del Salmo [11, 2] «le verità sono diminuite tra i figli degli uomini», fa questo rilievo: come da un solo volto di uomo risultano più immagini nello specchio, così dall‘unica verità divina risultano più verità. Se invece parliamo della verità in quanto è nelle cose, allora tutte le cose sono vere in forza dell‘unica prima verità, alla quale ciascuna di esse si conforma nella misura del proprio essere. E così, sebbene siano molteplici le essenze o forme delle cose, tuttavia unica è la verità dell‘intelletto divino, secondo la quale tutte le cose sono dette vere.
Cultura e Società
Le cose sono vere in forza dell‘unica prima verità, alla quale ciascuna di esse si conforma nella misura del proprio essere
Paolo Emanuele · 10 anni fa