Qual è il momento migliore per parlare delle violenze che gratuitamente subiscono i bambini? Sempre risponde il Papa, che non trova momento e luogo per parlare dei bambini e del terribile e sconcertante sacrilegio alla vita che molti commettono a loro danno. Bimbi che subiscono fisicamente e psicologicamente lo spregio dell’ingerenza dell’adulto nella loro vita, ma che solo da nell’età della coscienza riescono ad uscire dal loro incubo, perché qualcuno inizia a crederli!! PAPA FRANCESCO coglie sempre l’occasione di tutelare la vita di queste tenere e povere vittime della ferocia e sfruttamento da parte degli adulti. Proprio il 21 Giugno nella sua visita nella Nostra terra di Calabria precisamente a Castrovillari -Cassano sullo Jonio il Papa che ha incontrato - in un ambiente del carcere di Castrovillari - il padre e le due nonne del piccolo Coco Campolongo, il bambino di tre anni ucciso bruciato assieme al nonno e alla sua compagna ha espresso vicinanza alla mamma del bimbo ucciso sperando che episodi del genere non si ripetano piu'. "Mai piu' vittime della 'ndrangheta” imputata del male che affligge la Calabria e sulla quale prende una posizione netta e decisa definendola “adorazione del male e disprezzo del bene comune”. Questo male va combattuto, va allontanato. Bisogna dirgli di no!”. Con questa esclamazione, pronunciata nella Messa presieduta nella Piana di Sibari e salutata da una scroscianti applausi, Papa Francesco ha preso ancora una volta posizione contro la malavita organizzata. scomunicandola perché persegue il male . Mentre riprendendo la posizione per il piccolo Nicola detto Cocò ha detto ai suoi familiari, anch’essi in carcere "Prego continuamente per lui, non disperate" Francesco ha fatto riferimento alla violenza dicendo che "non deve mai succedere una cosa del genere nella societa' e che ha pregato molto e sta pregando per Coco' e per tutti i bambini vittima di questa sofferenza" aggiungendo "Dio mai condanna, sempre perdona, ma mai perdona soltanto, sempre perdona e accompagna, tutti", ha ancora incoraggiato. Non si deve dimenticare che Papa Francesco ha posto lo stesso pensiero in Terra Santa per i bambini vittime della violenza della guerra o sfruttati dai mercanti a fare guerra addestrandoli a fare del male contro un fratello. Quello che viene loro insegnato è che l’altro è il nemico da uccidere! L’Assemblea degli ordinari cattolici, a nome del popolo palestinese e a nome dei tanti cari pellegrini, che a Betlemme si sentono a casa hanno fatto sentire la voce dei d’innanzi al Papa dicendo “Tanti sono ormai i bambini ,che i grandi di questo mondo hanno costretto a vivere errando, e che sono spesso abbandonati: bambini senza casa, senza genitori, obbligati a correre sulle strade polverose dei campi dei rifugiati ,perché non hanno più né case né tetti che li proteggano. Tanti sono i bambini e i fanciulli, amici del Bambino Gesù, che sentono le stesse parole dette a Maria e Giuseppe che “non c’è più posto per loro nell’albergo”. Non c’è più posto per loro neanche nella politica familiare che decide della loro sorte. Non c’è più posto per i bambini nella legislazione e sono assenti nelle trattative, per una pace che non trova la sua strada per arrivare a noi, pace che non riesce a sfondare i muri della paura e della sfiducia che circondano questa città. I nostri giovani hanno sperimentato, sulle orme del Divino Bambino, l’emigrazione, la fame, il freddo e spesso anche la demolizione delle proprie case. Insieme a Te, Santo Padre, chiediamo oggi al Bambino Gesù, che allarghi la sua grotta per accogliere i numerosi bambini, vittime della violenza umana e dell’ingiustizia. Come non ricordare e pregare per i tantissimi prigionieri che affollano le carceri… Affamati di un pezzo di pane, affamati di più giustizia e pace, affamati di una casa, di un ”Hogar” che li accolga. Non sono ancora finiti gli Erodi moderni, che hanno più paura della pace che della guerra, che hanno più paura delle famiglie sane e sono pronti ad uccidere e continuano ad uccidere. Nell’Incontro con i bambini dei campo profughi dei Dheisheh, Aida e Beit Jibrin il Papa ha risposto alle preoccupazioni ed alle richieste dei bimbi che non hanno potuto vedere la loro terra, quella su cui Cristo ha poggiato i suoi piedi dicendo “Non lasciate mai che il passato determini la vostra vita. Guardate sempre avanti. Lavorate e lottate per ottenere le cose che volete. Però, sappiate una cosa, che la violenza non si vince con la violenza! La violenza si vince con la pace! Con la pace, con il lavoro, con la dignità di far andare avanti la patria!
Cultura e Società
IL PAPA E IL SUO DISCORSO SULLA VIOLENZA CONTRO I BAMBINI
Armido Cario · 10 anni fa