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Vita diocesana

Una marea umana ha accompagnato la statua di S. Francesco di Paola per le vie di Sambiase

Paolo Emanuele · 10 anni fa

In una Lamezia ovest addobbata con le luminarie e con le bandierine e gigantografie di San Francesco di Paola, si sono conclusi lunedì 2 giugno i festeggiamenti in onore del santo Taumaturgo, preceduti da un partecipato novenario preparatorio, tenutosi nella tensostruttura adiacente il convento dei Minimi; una “nuova aula liturgica”- così come è stata battezzata dagli stessi padri dell’Ordine fondato dal santo-, resasi necessaria innanzitutto in quanto la chiesa Matrice (dove da diversi anni si svolge la novena, in quanto molto capiente) è chiusa per lavori di ristrutturazione; e data la limitata capacità della chiesa di San Francesco nell’accogliere le centinaia di persone che si riversano alla celebrazioni del novenario e nel giorno della solennità. Un fiume di persone ha partecipato sin dall’inizio alla processione, accompagnando la statua del Santo Taumaturgo e la sacra Reliquia del Dito di San Francesco (che si può venerare nell’omonima chiesa). Sono le 18 di lunedì 2 giugno, solennità del Santo Taumaturgo, quando gli statuari, al segnale di Pasquale Bongiovanni, che li coordina, sollevano a braccia alzate la statua all’uscita della chiesa di San Francesco. Imponente, maestosa, sublime in tutto il suo splendore, si erge la statua di S. Francesco di Paola, sorretta da decine di braccia degli statuari di Lamezia ovest, che le fanno tre giri (“girate”), tra un tripudio di stelle filanti dai mille colori, tirati in alto da cannoncini di cartone a pressione, azionati da alcuni giovani posti di fronte la statua del Santo, ai cui lati prendono posto due carabinieri in alta uniforme della locale Stazione CC, predisposti dal luogotenente Mimmo Medici.Il simulacro del santo viene fatto precedere dall’uscita della Reliquia del sacro Dito di San Francesco (venerata nello stesso sacro tempio). Il tutto addolcito dalle note festose, eseguite dalla banda musicale cittadina. La processione si apre con gli stendardi delle parrocchie del Quartiere ovest della Città e del Terz’Ordine dei Minimi/fraternità di Sambiase; ma ci sono anche due confraternite di San Francesco di Paola, venute da fuori zona: da Messina e da Casabona (KR). Oltre ai padri Minimi della Comunità locale, guidata da padre Antonio Casciaro, ci sono altri confratelli giunti da Paola, e poi alcuni sacerdoti diocesani. Dall’inizio c’è anche il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza con alcuni componenti della Giunta e del Consiglio Comunale. Dopo la Reliquia e il simulacro del Santo, prende posto la banda e, dietro, il popolo di Dio, una marea umana che accompagna il simulacro di S. Francesco, che all’inizio attraversa le vie del suggestivo centro storico, quasi tutto in salita. Nel sorreggere la sacra effigie del Taumaturgo, agli statuari di san Francesco di Sambiase si alternano gli statuari di S. Francesco di S. Eufemia. La statua del Santo e la Reliquia sostano per qualche minuto, come avviene per tradizione, nella chiesa del Carmine -per consentire un po’di riposo agli statuari dopo la salita-, dove ad attenderle ci sono il Vescovo, S. E. mons. Cantafora, don Carlo Cittadino e don Emanuel. Il presule incensa la statua e, dopo qualche minuto, si riprende la processione, che prosegue il suo iter nei rioni “San Nicola” e “Stradella”; poi anche il gruppo folk della comunità rom rende omaggio al Santo, secondi il loro uso e costume. In piazza Fiorentino, si unisce il gonfalone della Città, portato dai Vigili Urbani e altre autorità, “Carricello” è l’ultima zona dove il passaggio della statua è sottolineato dai fuochi artificiali, prima dell’ingresso in piazza 5 Dicembre, dal cui palco –dove prendono posto autorità civili, militari e religiose-, dopo un breve momento di preghiera, rivolge il Messaggio padre Ernesto Della Corte (che ha predicato anche durante il triduo che ha preceduto la solennità del santo), dell’Arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno. Poi un breve pensiero di S.E. mons. Luigi Cantafora. Tema di riflessione, San Francesco e la pace. E a questo proposito ritorna alla mente la frase che San Francesco soleva ripetere: <>. E San Francesco, incarnando questo messaggio, ha insegnato a diffondere la carità e la pace tra i fratelli. E poi come non ricordare, sempre sul tema della pace, quanto Papa Francesco ha affermato a settembre dello scorso anno, quando si parlava dell’uso delle armi chimiche in Siria e di un possibile intervento armato delle grandi potenze occidentali. Papa Bergoglio in quella occasione disse: <>. Già, la pace, la condizione indispensabile per una elevazione vera e completa dell’umanità. Monsignor Cantafora, sempre dal palco di piazza 5 Dicembre, imparte la benedizione. Ultimo atto, la batteria pirotecnica e il successivo il rientro della Reliquia e della Statua nella chiesa di S. Francesco, per il saluto finale dei fedeli. Appuntamento al 2015!