“Con questa manifestazione vogliamo scommettere su una cultura dell’incontro, che cerca ogni occasione per fare incontrare e dialogare gli immigrati e la popolazione locale”. Così suor Manuela Simoes, Responsabile dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Lamezia Terme, ha spiegato il senso dell’iniziativa , che nel primo pomeriggio di domenica scorsa, 25 maggio, ha visto radunati nel Chiostro di San Domenico persone di diverse etnie presenti nel territorio lametino, che si sono incontrati in quella che è stata battezzata la , patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Lamezia. “Una iniziativa di incontro e condivisione –ha aggiunto suor Manuela-, con la finalità di portare i mondi lontani davanti ai nostri occhi. I lontani diventano vicini: è questo il desiderio che la prima edizione della Festa dei Popoli vuole realizzare”. In occasione della manifestazione, che è stata sostenuta dalla Diocesi lametina e dal Centro interculturale , è stata allestita una mostra di stand delle diverse etnie territoriali. A fare da apripista alla , lo spettacolo offerto dai Calabruzi, sempre sensibili quando c’è da essere solidali. Rigorosamente in costume tipico, con i loro balli, ritmati dai tamburelli e dagli organetti, i Calabruzi hanno coinvolto davvero tutti, “per fare festa insieme e per costruire una Lamezia più umana e fraterna. Prendere parte a questa iniziativa –ancora suor Manuela Simoes-, vuole dire cambiare, mutare, aprire il cuore ad accogliere altre convinzioni, altre visioni, altri modi di vivere la vita che a tutti ci è stata donata”. Molto nutrita la presenza dei migranti, “che –ha concluso la Responsabile dell’Ufficio Migrantes della Diocesi lametina- sono una ricchezza più che un problema; e la festa vuole manifestare alla comunità lametina il coraggio della fraterna e pacifica convivenza”.