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Spiritualità

LA CRESCITA RELAZIONALE DI MARIA ALLA LUCE DI ALCUNI BRANI EVANGELICI

Paolo Emanuele · 11 anni fa

Se si analizzano i tanti personaggi biblici si può constatare che essi non sono mai statici, ma progrediscono (o regrediscono) lungo il racconto stesso: c’è una dinamicità delle relazioni attraverso cui si manifesta la loro persona (cfr. D. Candido, Maria persona in relazione alla luce della Bibbia, in Theotokos 15 (2007), p. 363). Tale dinamicità, come movimento di crescita interiore nella relazione con le persone divine è visibile nella Vergine Maria. Nel brano dell’annunciazione (cfr. Lc 1,26-38) Ella è intrinsecamente inserita una «relazione di dialogo» (ibidem, pp. 364-365) che tende a mettere in luce la maturazione di Maria nella sua relazione con l’angelo e dunque con Dio. Maria prima tace, poi resta turbata, poi pone una domanda all’angelo e infine esprime il suo pieno consenso alla volontà di Dio. Anche il lettore, immedesimandosi in Maria, è sapientemente accompagnato verso una piena accoglienza della volontà di Dio nella propria vita. In Maria converge tutto l’Israele che ha imparato a relazionarsi con il Dio dell’alleanza e la Chiesa che si esprime costantemente e dinamicamente nel suo relazionarsi con Dio-Trinità e nel suo “eccomi” realizza il suo essere dinamico di amore verso il mondo. Nella dinamica relazionale Maria poi sposta l’accento dal “come avverrà questo” al “chi è colui che interpella” a cui “nulla è impossibile” (Lc 1,37). Tutti i racconti di vocazione si comprendono infine «alla luce dell’autorevolezza di colui che chiama, e non certo della ragionevolezza del contenuto della chiamata stessa» (ibidem, pp. 366-367). Nell’episodio della Visitazione (cfr. Lc 1, 39-45) Elisabetta prende la parola «piena di Spirito Santo». Per questo benedice Maria e il frutto del suo grembo e si pone la domanda: «a che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1,42). In tale contesto la relazione di Maria con Elisabetta offre un verace profilo della Vergine e pertanto diventa «veicolo di una rivelazione personale» (ibidem, p. 368.). Nella pericope di Mt 1, 18-25 si può notare come la relazionalità di Maria passi attraverso il suo corpo: lei è madre e sposa. La relazionalità di Maria è aperta alla vita, è un sincero essere-per-la-vita e nello stesso tempo è aperta al trascendente. Si potrebbe parlare di «relazione corporea redenta» (ibidem, p. 368). Inoltre Maria riconosce in Gesù il Figlio di Dio e la sua accoglienza non è soltanto corporea ma soprattutto del cuore (cfr. ibidem, p. 369). La relazione materna di Maria poi è in continua evoluzione e quindi si potrebbe parlare di una peregrinatio relationis parallelamente alla peregrinatio fidei (cfr. ibidem, p. 370). Il brano del vangelo di Marco, in cui è descritto che Gesù si trova in una casa e il gruppo dei suoi familiari insieme a Maria va a prenderlo (cfr. Mc 2,20-21.31-35), evidenzia una relazione inquinata tra Gesù e «i suoi» e una risposta forte da parte di Gesù: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». E’evidente l’intento del Signore aiutare i discepoli e la Madre a progredire nella relazione personale con Lui. Il testo di Atti 1,14: «Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui», esprime la comunione fraterna tra la Madre di Gesù e i discepoli di lui. Tutto ciò fa chiaramente intendere che la progressione nella relazione di tutta la comunità cristiana con Gesù si sta concretizzando attraverso una vita una fraterna e una comunione sincera. In Gv 19,25-27 l’accoglienza innanzitutto spirituale della madre di Gesù da parte del discepolo amato esprime una relazione tra la Chiesa e Maria. La chiesa diventa la nuova casa che il Signore ha stabilito per la Madre (cfr. ibidem, p. 372). Le pericopi evangeliche mariane evidenziano chiaramente la crescita delle relazioni di Maria con le tre persone divine e con le creature. La personalità relazionale della madre di Gesù è ben lungi dall’isolarsi dai discepoli ed anche dai nemici di suo Figlio. Tra la Chiesa e Maria vi è quindi un legame essenziale e vitale. La Vergine Maria si pone anche come vertice della comunità della prima alleanza e inizio della Chiesa nascente (cfr. A.Valentini, Maria persona in relazione sullo sfondo e nel contesto della storia salvifica, in Theotokos 15 (2007), p. 373; J. Ratzinger, Maria Chiesa nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, p. 21).