La Liturgia di questa sesta domenica di Pasqua ci invita a riflettere sul grande comandamento dell’amore alla luce del Mistero pasquale. Nella seconda lettura e nel brano evangelico la legge della carità ci viene presentata come il testamento di Gesù alla vigilia della sua Passione. "Se mi amate osservate i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce" (Gv 14). Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori. Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. L'amore cristiano non è sentimento vuoto e vago, l'adorazione non è stare dinanzi al Signore per celebrare l'osservanza della nostra legge. L'adorazione e l'amore sono l'osservanza scrupolosa dei comandamenti di Dio. L'amore è fattivo, di opere, di servizio, di vita nella parola. Amare Cristo è vivere del comandamento di Cristo. Adorare il Padre è vivere della parola che Egli ha dato a noi nel suo figlio Gesù. Adorando ed amando si è pronti a rendere ragione della nostra speranza. Chi adora il Cristo non teme. Chi parlerà male di Lui, lo potrà fare solo mentendo, malignando, dicendo il falso e calunniando. L'osservanza dei comandamenti è il modo di Dio e dell'uomo di Dio per svergognare coloro che malignano sulla sua buona condotta in Cristo. La buona condotta è il modo di rendere testimonianza alla verità. è il modo di rendere credibile Cristo e di farlo presente al mondo. è il modo giusto e santo di adorare il Signore. Nella vita cristiana c'è il rito e ci sono le celebrazioni, ci sono le solennità e ci sono anche le ricorrenze. Esse sono mute. Non parlano di per se stesse. Il cristiano deve prestare loro voce e corpo, suono ed armonia perché esse possano celebrare la lode del Signore. Sarà sempre la vita santa del cristiano il segno di credibilità della verità della parola del Signore. Sarà la nostra buona condotta in Cristo la nostra adorazione. L'osservanza dei comandamenti farà sì che lo Spirito Santo rimanga sempre con noi. Sarà l'amore per la parola di Dio e la vita conforme ad essa che ci costituirà cristiani secondo il volere di Dio. Possiamo parlare di Cristo ed annunziarlo. Possiamo testimoniare la sua morte e la sua risurrezione. Noi siamo morti al peccato. Siamo risorti a vita nuova. Il mondo non può ricevere lo Spirito Santo a motivo della tenebra, del male, della menzogna e della falsità in cui vive. Lo Spirito di Cristo è verità: Egli è lo Spirito di verità. Egli conduce alla verità tutti coloro che vogliono appartenere alla verità di Dio. Nasce il conflitto con il mondo. Nasce dal mondo la persecuzione e il martirio. Ma conflitto, persecuzione e martirio sono di Cristo, se vissuti all'insegna della buona condotta nell'osservanza della parola del Signore, perché essere di Cristo è vivere della sua parola. Il cristiano solo così renderà ragione con lo stesso comportamento del suo Maestro, assumendo il peccato, morendo per la salvezza dei fratelli, per ricondurli a Dio, pronto a subire ogni sorta di ingiustizia, ma incapace di commetterla. Egli renderà ragione della verità della sua fede con il bene che compirà in ogni circostanza. Per questo occorre che egli sia sempre fortificato dallo Spirito del Signore Gesù, attinto nei sacramenti e nella preghiera, in quella adorazione del Signore, che è perfetto compimento della sua volontà. Lo Spirito che abita nel suo cuore sarà il segno di contraddizione tra lui ed il mondo. I cristiani sono differenti dal mondo, perché la verità di Cristo nuove i loro pensieri ed operazioni, gesti e comportamenti. Sanno discernere il bene, lo distinguono dal male, hanno anche la forza di compierlo, perché lo Spirito è in loro principio e forza, capacità e azione che li muove e li guida. Lo Spirito Santo di Dio è il principio soprannaturale della vita della Chiesa. è Lui che la conduce verso la verità tutta intera, ricordando quanto il Cristo ha detto ed insegnato, quanto ha operato e fatto per la salvezza del genere umano. Non siamo in balia dell'inconsistenza, dell'usura del tempo, della menzogna, dell'inganno degli uomini. Tutto questo può avvenire ed avviene dove non c'è la presenza "piena" dello Spirito, ma questo mai accadrà nella Chiesa fondata su Pietro, garante infallibile della verità della salvezza. La storia attesta che dove non c'è la pienezza dello Spirito, non c'è la pienezza della verità e che l'errore spesso fa da padrone. Dove c'è l'errore c'è anche la menzogna, l'inganno, il male, il peccato. Si cade dalla fede, si vive senza verità. Senza pienezza di Spirito Santo non c'è pienezza di verità, non c'è neanche pienezza di Santità. Questo spiega perché solo nella Chiesa cattolica c'è la possibilità che il Santo fiorisca, poiché solo nella Chiesa Cattolica c'è la pienezza della verità e quindi la possibilità piena della Conformità a Cristo Signore.
Liturgia
Riflessione sulla Vangelo della VI Domenica di Pasqua
Cesare Natale Cesareo · 11 anni fa