·

La parola del Vescovo

Arrivo della Croce dei giovani per la GMG 2014

Paolo Emanuele · 10 anni fa

Proponiamo di seguito le parole di esortazione che il Vescovo ha voluto lasciare ai giovani presenti all'arrivo della Croce della GMG giorno 3 maggio

«Carissimi giovani, al termine dell'Anno Santo affido a voi il segno stesso di quest'Anno Giubilare: la Croce di Cristo! Portatela nel mondo, come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione». Con queste parole Giovanni Paolo II, il Santo dei giovani, consegnava la croce nel 1984 ai vostri amici perché fosse il simbolo di salvezza da portare in tutto il mondo. Questa croce, dopo trent’anni di pellegrinaggio, è giunta fino a noi. Accogliamola con un applauso!! Questa croce è gloriosa, perché è il segno della vita che vince la morte. Essa porta in sé le impronte di tanti vostri coetanei africani, indiani, americani, australiani, europei; essa porta i segni di tanti viaggi, custodisce le preghiere, le ferite e le lacrime di tanti vostri amici e ora è qui per voi! Celebriamo oggi la Giornata diocesana della gioventù sotto questa croce che ha attraversato i mari e le montagne del nostro mondo, cioè tutti i luoghi, le difficoltà e i problemi del nostro pianeta. Non ci sembri strano di fare festa sotto la croce, perché noi sappiamo che, grazie ad essa, Cristo ha vinto il peccato e la morte! In questa croce, tra le venature di questo legno, trovano posto tutti i drammi di oggi. Ricordiamo chi è scoraggiato, chi non trova senso nella vita, chi si è perduto o smarrito… ricordiamo tutti i vostri amici che non sono qui oggi. La croce è il nostro gioiello, il sigillo della nostra appartenenza a Cristo Signore. Proprio in questo giorno in molti paesi della Calabria (e non solo) si festeggiava la S. Croce e questa singolare coincidenza con alcune tradizioni locali, ci fa cogliere che la croce di Cristo è il riferimento della nostra vita, della nostra storia passata e del nostro futuro. Noi non veneriamo un patibolo, uno strumento di morte (anche se lo è stato), ma l’albero della salvezza; noi non pensiamo a due tavole di legno incrociate, ma al luogo in cui Cristo ha abbracciato l’umanità, lasciandosi crocifiggere per amore! Noi veneriamo la croce, la baciamo e in essa baciamo tutte le nostre ferite, la nostra storia col desiderio che tutto trovi un senso nell’amore del Signore Gesù. Viviamo questo momento di adorazione della croce con molta intensità. Sentitevi interiormente uniti a tutti i giovani del mondo. La croce della GMG oggi è accompagnata dalla presenza di un testimone, dalla vicenda di chi ha dato la vita nel nome di Gesù. Sr. Carolina Iavazzo, che ringrazio per aver accolto il nostro invito, è qui per raccontarci la storia di don Pino Puglisi, beato, martire del nostro tempo, ucciso a Palermo, proprio a motivo della fede. Anche lui amava tanto i giovani del suo quartiere e ha dato la vita per loro. è una occasione unica per noi. Ascolteremo questa testimonianza con profondo rispetto. Chiediamo al Signore, che vi doni di essere ragazzi e ragazze che hanno Dio nel cuore, capaci di testimoniarlo senza paura, senza temere il giudizio degli altri, senza timore di essere cristiani! Chiediamo a Maria, la Madre di Dio, che veneriamo in questo mese in modo speciale, di accompagnarvi in questo cammino di autenticità e di verità. Amen