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Cultura e Società

Concerto del coro lametino Ancillae Domini al Museo della Certosa di Serra San Bruno

Antonio Cataudo · 10 anni fa

Domani, martedì 6 maggio, alle ore 18:00 il Coro lametino Ancillae Domini inaugurerà, con un concerto di canti gregoriani e polifonia medievale, la nuova sala conferenze del Museo della Certosa di Serra San Bruno. Non è la prima volta che il priore dell’Ordine don Jacques Dupont rivolge l’invito alle Ancillae Domini; il coro è stato presente con un suggestivo concerto nel 2001, in occasione dell’anniversario della morte del Santo. Il programma del concerto di domani sera, che mira alla riscoperta di un culto che ha origini antichissime e profonde radici in Oriente e Occidente, è dedicato interamente a Maria -Vergine, Madre e Regina-, guida dell’umanità in cammino; prevista l’esecuzione di canti mariani della tradizione certosina e di altri centri monastici calabresi. L’occasione è data da un convegno sulla figura del Santo, con relatori il priore Jacques Dupont, il sindaco Bruno Rosi, il direttore del Museo Fabio Tassone e l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri. Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla canonizzazione di San Bruno e, per quanto riguarda la Calabria in particolare, il 5° centenario dal ritorno dei Certosini nell’eremo di Santo Stefano, a Serra San Bruno, città dov’è collocato uno dei più prestigiosi monumenti mondiali della Calabria. La presenza al Museo della Certosa di Serra San Bruno del coro Ancillae Domini, che viene considerato da anni specialista nel repertorio gregoriano, rappresenta un altro tassello che si va ad aggiungere ad altri importanti riconoscimenti del livello musicale raggiunto per il gruppo femminile, composto dalle voci soliste di Maria Gabriella De Capitani, Enza Mirabelli, Maria Sabrina Funaro, Armida Nicotera, Marcella Rossin e AngelaScalise, sotto la direzione del M° Licia Di Salvo. Le Ancillae operano nel territorio da oltre un decennio con interventi solistici prestigiosi; degno

di menzione quello in collaborazione con la Cappella Musicale Pontificia, durante la Messa papale presieduta da Giovanni Paolo II (nell’elenco dei santi dal 27 aprile 2014) nel 2003.

Presenti laddove si promuova e valorizzi la pregnanza di questo canto sacro, le Ancillae Domini sono costantemente attive, a livello regionale e nazionale, in campo liturgico e didattico, con esecuzioni di melodie gregoriane sia durante celebrazioni che in occasioni di conferenze. “Il gruppo –spiega il maestro Licia Di Salvo- si propone di divulgare e promuovere la conoscenza autentica e profonda di un canto di incommensurabile bellezza, il cui patrimonio non va dimenticato o relegato agli archivi sonori, ma restituito con orgoglio e dignità, perché è la prima espressione musicale di fede dell’umanità cristiana. Nato come preghiera, come nuda azione di elevazione –aggiunge la Di Salvo-, il canto gregoriano divenne vita liturgica, melodia che risvegliava il desiderio d’infinito, che rendeva sensibile la profondità di Dio, che era l’abito su misura della Sua Parola. Tuttavia –conclude il maestro- il tempo e le mode lo hanno a poco a poco relegato, se non del tutto dimenticato, e le Ancillae Domini continuano con impegno e passione la sua valorizzazione, certe che la spiritualità non sia patrimonio di pochi, ma che , ossia che il canto avvicini e accomuni chiunque con esso sappia amare e pregare”.