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Cultura e Società

Inizia a germogliare il seme della visita di Benedetto XVI a Lamezia

Sabatino Savaglio · 13 anni fa

Dopo la visita del Papa a Lamezia, confronto tra istituzioni, imprenditori e sindacati per un rilancio della Calabria "Nelle parole di Benedetto XVI Lamezia e il suo futuro" è il titolo dell'incontro che la Diocesi di Lamezia Terme e la Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa hanno promosso nella Chiesa Cattedrale della città. All’indomani della Visita Pontificia del 9 ottobre, la Chiesa lametina ha voluto riflettere e meditare sulle parole che il Pontefice ha rivolto al popolo calabrese.

In un copioso silenzio, centinaia di fedeli si sono messi in ascolto dei diversi rappresentanti del mondo politico, del lavoro e dell’imprenditoria che, stretti attorno al Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, Mons. Luigi Antonio Cantafora, hanno riflettuto sul messaggio papale.

A dare inizio alla serata, moderata dal giornalista Danilo Monteleone, la trasmissione audio di alcune parti delle parole del Pontefice che hanno permesso ai fedeli di entrare nel cuore dell’incontro .

Dopo la prolusione del giornalista, la parola è passata a Mons. Cantafora che ha aperto il dibattito.

«Il Papa, ha affermato il presule, è venuto a condividere con noi gioie e speranza, mostrando di conoscere bene la nostra terra. E’importante, ha affermato il Vescovo, che le sue parole non restino solo propositi teorici ma si traducano in gesti concreti e buone prassi».

Ad affiancare Mons. Cantafora, il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza che ha esordito riprendendo uno stralcio dell’omelia del Santo Padre : «All’emergenza, voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore”. “Auspico vivamente - ha continuato Sua Santità- che da tali iniziative scaturisca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune ».

Sulla scia di queste parole il sindaco ha espresso la propria speranza: «Il tempo permetterà a ciascuno di comprendere l’autentico valore e la particolare Grazia che la terra di Calabria ha ricevuto con la Visita Papale».

Per Wanda Ferro, presidente della Provincia, la venuta del Papa non può ridursi ad un evento fine a se stesso: «Benedetto XVI ha indicato a ciascuno di noi ciò che bisogna fare. Il suo monito invita ciascuno a non ripiegarsi su se stesso».

La presidente nel suo discorso ha voluto anche attenzionare l’importanza fondamentale che riveste il dialogo con tutta la popolazione: attraverso di esso si possono accogliere ed ascoltare le richieste e le istanze avanzate dai cittadini.

Ricca di speranza anche la riflessione del presidente del consiglio regionale Franco Talarico:«La visita pontificia deve servire alla sensibilizzazione delle coscienze per affrontare le tante problematiche della Calabria e per costruire il futuro di questa terra».

Talarico, come tutti gli altri ospiti, ha molto apprezzato l’iniziativa della diocesi «perché essere qui insieme vuol dire che bisogna fare gioco di squadra, che è necessario creare quelle sinergie istituzionali per far crescere economicamente e culturalmente questa regione».

L'esortazione del Pontefice: «non cedete mai alla tentazione del pessimismo», è stata ricordata dal procuratore di Lamezia Terme, Salvatore Vitello il quale ha soggiunto: «fate appello alla dignità di esseri umani». «Questa è la grande esortazione del messaggio papale contro la rassegnazione». «Proprio seguendo le indicazioni pontificie, non possiamo essere acquiescenti, dobbiamo combattere le derive morali e la mentalità mafiosa. Legalità, ha ribadito, è l’unione di un binomio inscindibile fatto di carità e giustizia; un ideale per cui dobbiamo combattere tutti, al fine di scardinare la zona grigia che caratterizza la borghesia collusa».

Luigi Sbarra, segretario confederale della Cisl, si è invece soffermato sulla piaga della disoccupazione, citata nell'omelia dal Santo Padre. Il segretario confederale della Cisl ha ricordato che in Calabria il tasso d’occupazione è fra i più bassi d’Italia. Siamo al 42%, circa 20 punti in meno rispetto alle altre regioni. «La disoccupazione è dilagante. Sarebbe auspicabile che, proprio in osservanza al messaggio pontificio, si cominciasse a parlare in termini concreti di occupazione e di lavoro per l’intero territorio calabrese. Basta con gli interessi di parte, ha sottolineato Sbarra, prendiamo subito degli impegni precisi e lavoriamo per il bene comune».

Ha puntato alla concretezza Paolo Abramo, presidente della Camera di commercio di Catanzaro: «Alle parole bisogna far seguire i fatti. Il messaggio di Benedetto XVI è rivolto alle istituzioni economiche e politiche della regione che sono pregati di essere consequenziali, cioè di concretizzare in maniera tangibile e propositiva programmi e promesse».

Tra gli altri ospiti del forum anche gli imprenditori Florindo Rubbettino e Alberto Statti, il promoter Ruggero Pegna, Marina Galati in rappresentanza del mondo dell’associazionismo, Anna Maria Mancini, primario della divisione di anestesia dell’ospedale “Giovanni Paolo II”. E ancora esponenti del mondo giovanile e della scuola; religiose e sacerdoti.

Un lungo ed intenso dialogo tra mondi diversi che, in comunione di intenti e propositi, possono fare tanto per la più piena e grande realizzazione della terra di Calabria.

La meditazione sulle parole del Pontefice proseguirà nel corso dell’anno pastorale. Il prossimo appuntamento è previsto per il 10 novembre: il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe terrà un incontro sul tema “Dal Giubileo del 2000 alla sfida educativa di oggi”.