Una parrocchia “giovane”, eretta canonicamente nel 2005, con la chiesa di S. Maria Goretti V.M. sorta nel 2013. Un quartiere residenziale, quello di Savutano, che negli ultimi anni ha subito profonde trasformazioni sul piano urbanistico e soprattutto sociale e generazionale. “Qui – ci spiega il parroco don Giuseppe Angotti – non si sente più dire “sono di Nicastro, di Sambiase o di S. Eufemia ma di Lamezia Terme” (le tre realtà urbane che da oltre cinquant’anni costituiscono l’unica città di Lamezia Terme). Negli ultimi dieci anni, questa zona è stata popolata da una nuova generazione, molti dei residenti non sono nati a Lamezia ma, per ragioni di famiglia e lavoro, vivono qui e si sentono pienamente parte della città. Accanto a queste realtà, ci sono ovviamente situazioni di disagio e marginalizzazione, rispetto alle quali, come comunità parrocchiale, cerchiamo di fare la nostra parte”.

Da marzo scorso, è diventato realtà anche il campo polivalente dell’oratorio “S. Filippo Neri”, dove tanti ragazzi possono allenarsi e giocare a basket, pallavolo, calcio. Il campo, a servizio della parrocchia di S. Maria Goretti, è utilizzato anche per i momenti di incontro e per le occasioni di festa della comunità. Il campetto rappresenta anche un esempio positivo di sinergia tra la parrocchia e le istituzioni civili: è stato, infatti, realizzato grazie a un finanziamento della Regione Calabria veicolato attraverso il Comune di Lamezia Terme. In una zona dove, fino a dieci anni fa, l’unico spazio in cui i ragazzi potevano giocare era la strada, oggi la struttura, nel contesto dell’oratorio e della parrocchia, è uno spazio attrezzato e moderno di gioco e svago ma soprattutto un altro tassello di un progetto per promuovere inclusione, creare e consolidare relazioni, sentirsi ed essere concretamente comunità.

Una struttura sportiva e ricreativa, parte integrante di un progetto ben più ampio, iniziato negli anni passati e ancora in divenire, portato avanti dall’oratorio della parrocchia che – ci spiega il parroco – “ci vede impegnati, grazie alle tante realtà della nostra parrocchia, alle suore francescane angeline e in particolare anche grazie alla comunità di S. Egidio, a portare avanti un’azione pastorale che guarda ai bambini e ai ragazzi in situazioni di disagio, in particolare ai bambini e ragazzi di etnia rom. Sono cittadini lametini, nati nella nostra città, le cui famiglie da anni hanno abbandonato il campo rom e vivono in appartamenti comuni, ma tra le quali ancora sono evidenti e concrete le situazioni di disagio ed emarginazione. Come oratorio, siamo innanzitutto a servizio della missione della Chiesa, consapevoli che per molte famiglie e per i loro bambini e ragazzi l’oratorio rappresenta la prima immediata esperienza di Chiesa. Poi cerchiamo, per quanto ci è possibile, di svolgere una funzione sociale a servizio del quartiere, per costruire comunità non solo ecclesiale ma anche civile”.

Sotto la direzione del parroco, l’attività dell’oratorio è portata avanti durante tutto l’anno da un numero consistente di animatori, giovani e adulti, con il sostegno di tutta la comunità. E le porte sono sempre aperte. Anzi spalancate, per tutti.

Salvatore D’Elia

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