“Ancora una volta siamo qui a piangere per questa ennesima strage nel mare con il cuore in preghiera, affinché Dio dia il premio eterno a queste vittime. Vittime di indifferenza, di traffici e di altro che solo Dio sa. Il Signore dia ai familiari la consolazione, l’aiuto necessario e tutto ciò che l’uomo nell’amore non ha saputo dare. Ai fratelli e sorelle musulmani la nostra vicinanza nella preghiera per questo lutto che li ha colpiti. A loro chiediamo anche di farsi portavoce nelle loro terre, insieme a noi, affinché non si affidino a questi trafficanti, augurandoci che il Signore, tramite noi, li aiuti con corridoi umanitari a trovare la pace e la serenità. Come dice il Cardinale Robert Sarah, dobbiamo cercare di aiutare questi nostri fratelli e sorelle nelle loro terre perché il Signore è lì che li ha fatti nascere ed è giusto che lì abbiano il diritto di vivere scegliendo liberamente di conoscere altre terre. Ai nostri politici diciamo che sentirli accusare fra di loro ci impoverisce; chiediamo loro di impegnarsi a costruire l’amore che per noi credenti ha due binari: uno nella preghiera, nell’affetto, nella stima e l’altro fatto di gesti concreti di sostegno ai fratelli e sorelle bisognosi. Che veramente nel mondo possa esserci una primavera e la morte di questi nostri fratelli e sorelle, che ha seminato amore, possa far nascere questa stagione. Dio ci benedica e ci perdoni.”, così don Antonio Stranges, segretario Regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Calabra, che nei giorni scorsi, insieme ad alcuni sacerdoti e fedeli, presso il PalaMilone di Crotone per pregare per le vittime del naufragio avvenuto giorno 26 febbraio alle coste di Cutro.
Don Antonio Stranges (Segretario Regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Calabra)