“Come ti prenderai cura della nostra casa comune?” E’ una domanda diretta ad ogni donna e ogni uomo, quella con cui si conclude il film – documentario “The letter”, proiettato nel salone del seminario vescovile “S. Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, nell’ambito di un’iniziativa promossa dalla sezione regionale del movimento “Laudato si’”, dagli uffici diocesani di pastorale della salute e di pastorale sociale e del lavoro, dalla Caritas diocesana.
“Dopo sette anni dalla publicazione dell’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, il suo messaggio è sempre più urgente ed attuale”, ha affermato il referente nazionale del movimento “Laudato si’” Antonio Caschetto, in videcollegamento da Assisi, invitando a “lasciarsi interrogare e provocare dalle cinque storie raccontate nel film: il grido della fauna marina attraverso la voce di due scienziati, il grido dei poveri, il grido dei giovani, il grido delle comunità indigene dell’Amazzonia. Attraverso questo progetto cinematografico, le parole del Papa diventano accessibili a tutti grazie al linguaggio universale del cinema e ci sollecitano verso quella “conversione ecologica” di cui ci parla Papa Francesco. Il film affronta certamente i temi e le urgenze del nostro tempo, dalla povertà all’ambiente, ma mette al centro Cristo perché solo attraverso di lui possiamo costruire un’umanità migliore. La conclusione del viaggio dei cinque testimoni ad Assisi ci sollecita a tornare alla fede di Francesco d’Assisi, al suo sentirsi creatura “piccola” e, al tempo stesso, “grande” nella misura in cui era in relazione con Dio”.
Dalla referente regionale Graziella Catozza, l’auspicio che questa prima proiezione segni “l’avvio di un percorso di riflessione sui temi della “Laudato Si’’” che sollecitano ciascuno di noi a impegnarsi per costruire un’umanità migliore, partendo dalla quotidianità, dalla cura delle nostre relazioni. L’Enciclica del Papa non va solo letta, ma vissuta, condivisa, pregata”. Per don Francesco Farina, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale della salute “la parola chiave del film è “dare voce”. Papa Francesco ha scelto di dare voce a persone anonime, diverse per estrazione sociale e provenienza geografica e culturale, persone a cui altri non avevano dato ascolto. L’invito del Papa è sempre attuale e ci impegna, come credenti e come cittadini: ascoltare la voce di Dio, ascoltare il grido dei poveri, ascoltare il grido della nostra “casa comune” che soffre”.
Il docufilm “La lettera” del regista Nicolas Brown, prodotto dal team di “Off the Fence” vincitore di un premio Oscar in collaborazione con il movimento Laudato si’ e i Dicasteri per la Comunicazione e per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, proiettato per la prima volta in Vaticano il 4 ottobre scorso festa di S. Francesco d’Assisi, ha raggiunto quasi 9 milioni di visualizzazioni su Youtube in tutto il mondo. Tra i protagonisti: Ridhima, un’attivista adolescente dell’India, Chief Dada, un leader indigeno dell’Amazzonia, Arouna, un rifugiato climatico del Senegal e Robin e Greg, una coppia di scienziati delle Hawaii oltre ad altre personalità importanti.
Salvatore D’Elia