Carissimo Padre Vescovo Serafino!
La bontà di Dio, che non smette mai di sorprenderci con la sapienza dei suoi progetti, e la illuminata carità pastorale del Santo Padre Francesco l’hanno inviata in mezzo a noi come nostro Vescovo e noi oggi l’accogliamo come un dono del Signore che manifesta in questo modo la sua cura per questa porzione del Popolo di Dio che gli appartiene.
Siamo consapevoli, carissima Eccellenza, che questo dono ci impegna in una risposta generosa ad una nuova disponibilità nel rimetterci in gioco come chiesa.
A Lamezia Terme troverà tante risorse e potenzialità; troverà gente laboriosa, generosa, volenterosa e sinceramente accogliente dentro un’identità ecclesiale ben radicata e ricca di tradizioni; troverà una comunità civile quotidianamente impegnata, pur se nella fatica, soprattutto nella costruzione di una sua propria identità di città che per quanto di giovane fondazione è custode di ricchezze e tradizioni diverse insieme alla consapevolezza, anche se a volte non completamente espressa, del patrimonio di una bellezza territoriale che in tanti guardano con ammirazione: dal mare ai monti dentro una meravigliosa armonia e in una posizione geografica veramente unica perché strategica.
Ovviamente troverà anche problemi di diversa natura e di diversa entità, a volte resi più evidenti da una latente mancanza di prospettive ad ampio raggio che rallentano l’impegno di tanti nel trovare soluzioni possibili per il bene sia spirituale che sociale di tutti.
Mentre il nostro pensiero grato va al Vescovo Giuseppe e ai suoi predecessori che, fin dall’anno 504, hanno guidato questa chiesa, guardiamo già a lei con affetto e simpatia perché, ancora una volta, lei è lo strumento di cui Dio si serve per esercitare il Suo essere Buon Pastore in mezzo al Suo popolo.
Fin dal suo primo messaggio, il 7 maggio scorso, lei ci invitava a riscoprire la fede come relazione con Dio, con i fratelli, con la nostra realtà calabrese…una fede incarnata che, oltre ai formalismi, ci renda capaci di discernere la storia per trasformarla: ci chiedeva, in ultima analisi, di impegnarci tutti insieme ad esserci nelle trame umane della storia come comunità.
Oggi la accogliamo nella gioia della fede facendo nostro questo suo invito ..
Ma ci aiuti, per questo, Eccellenza a tenere fisso lo sguardo su Cristo anche e soprattutto quando dovesse accorgersi che i nostri occhi sono puntati altrove…
Ci aiuti a guardare e a pensare in grande: ne abbiamo bisogno!
Ci aiuti, come ebbe a dire Papa Francesco, a “non guardare le ceneri che ci lasciamo dietro ma ad essere custodi di quel fuoco vivo che è il Vangelo”! Noi la sosterremo con la nostra affettuosa preghiera e con la nostra fattiva e sincera collaborazione.
Possa brillare su di Lei e su di noi lo splendore del Signore Risorto!
Benvenuto Vescovo Serafino!
Mons. Giuseppe Angotti, amministratore diocesano