Oltre 1.800 chilometri separano il luogo dello spiaggiamento di frate Antonio di Lisbona dalla sua città di elezione, Padova.
Quest’estate, a 800 anni dalla predica di Forlì che lo rivelò come grande annunciatore del Vangelo, una staffetta ripercorre a piedi i passi di sant’Antonio attraversando tutta l’Italia, in 92 tappe di cammino da Capo Milazzo fino alla «sua» Basilica, a Padova. È il cuore di «Antonio 20-22», progetto sorto appositamente per valorizzare il triennio di ottocentenari antoniani. Chiunque può coinvolgersi, camminando anche solo un chilometro insieme, o una tappa, o più tappe, senza iscrizione. Basta affiancare la staffetta e… sant’Antonio stesso, dal momento che in uno speciale zaino porta reliquiario, i pellegrini porteranno con loro una reliquia ex ossibus di sant’Antonio che verrà affidata alla comunità cristiana sede di tappa fino alla ripartenza successiva.
In questa iniziativa così importante, Lamezia Terme è decisamente coinvolta. Proveniente da San Pietro a Maida, infatti, il cammino/pellegrinaggio arriverà a Lamezia, e in particolare, grazie all’accoglienza dei padri cappuccini, al Santuario di sant’Antonio di Padova di Nicastro, nel pomeriggio di mercoledì 13 luglio, per ripartire nel primissimo mattino del giorno seguente con destinazione Martirano. Sul sito www.antonio2022.org e sui social media dedicati verrà a breve pubblicato il programma dettagliato della giornata del 13 luglio, grazie al quale, oltre al cammino, si potrà concorrere per partecipare a un evento verosimilmente irripetibile. Ha spiegato in fase di presentazione dell’iniziativa fra Roberto Brandinelli, ministro provinciale della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova: «Ogni iniziativa nasce in un contesto. Il pallottoliere della storia ci offre tre significativi anniversari ottocentenari in successione che stanno caratterizzando dal punto di vista antoniano il triennio 2020-2022 e che diventano opportunità per tornare a interrogare la figura di Antonio di Padova. Anche papa Francesco ci ha incoraggiato a celebrare questi anniversari antoniani. Parliamo degli 800 anni di vocazione francescana di Antonio (1220), del suo primo arrivo in Italia, naufrago in Sicilia, del suo primo incontro con san Francesco (1221), del suo “svelamento” con la predica di Forlì (1222), quando tutti i presenti poterono per la prima volta apprezzare la sua capacità ed efficacia di evangelizzatore. La dimensione dell’annuncio, il mandato di far conoscere Gesù tra la gente rimarrà il suo tratto distintivo per il resto dei suoi giorni. Ecco il perché del Progetto “Antonio 20-22”, ed ecco il perché del tornare sulle strade percorse da Antonio 800 anni fa, nel segno dell’incontro».
I proponenti sono le diverse realtà della famiglia antoniana che ruotano attorno alla Basilica del Santo a Padova, ovvero la Basilica stessa, la Provincia dei frati conventuali, il Messaggero di sant’Antonio, l’Associazione Cammino di sant’Antonio, il Centro Francescano Giovani – Nord Italia, la Peregrinatio antoniana, Caritas Antoniana onlus. Ma poi, «Antonio 20-22» è patrocinato direttamente dall’intera famiglia francescana che vive e prega nel nostro Paese, ovvero i frati (conventuali, minori, cappuccini e il Terzo ordine regolare, con l’Unione Conferenze dei Ministri Provinciali della Famiglia francescana d’Italia); le clarisse (Federazioni delle Clarisse in Italia); le suore francescane di vita attiva (MoReFra, il Movimento delle Religiose Francescane); i laici francescani (OFS d’Italia, Ordine francescano secolare). Anche i 42 vescovi delle diocesi attraversate sono stati contattati e coinvolti, per un’iniziativa che si presenta innanzitutto come esperienza di fraternità.
Un’ultima precisazione, infine: il cammino/pellegrinaggio di quest’estate non si configura come inaugurazione del “Cammino di sant’Antonio” nel sud Italia. Da qualche tempo si sta lavorando con il concorso di molti a questa impresa, ma il percorso di “Antonio 20-22” è svincolato e slegato da tale ipotesi di progetto, anche perché risponde a esigenze diverse.
Alberto Friso, collaboratore de “Il Messaggero di S. Antonio” e Project Event Manager «Antonio 20-22»