Visita della comunità lametina di S. Antonio di Padova all’Eremo della Consolazione di Reggio Calabria, in occasione del decennale del cenacolo “S. Maria Consolatrice” e dell’anno giubilare della Basilica mariana, nel cinquantesimo anniversario dell’elevazione a Basilica Minore da parte di Papa Paolo VI.

Lamezia Terme e Reggio Calabria condividono un legame storico con i frati Cappuccini, che si insediarono in questi territori nei primi anni della riforma che ha dato vita al nuovo ordine dei figli di Francesco d’Assisi: nell’allora Nicastro giunsero intorno al 1540, chiamati nel proprio feudo dalla famiglia Caracciolo;  a Reggio Calabria giunsero verso la fine del 1532 per volere dell’allora vescovo monsignor Gerolamo Centelles, che confidava nel ruolo importante che i frati avrebbero potuto svolgere per il suo progetto pastorale di rinascita spirituale, sociale e culturale del clero e del popolo.

A guidare la visita fraterna, il superiore del convento di S. Antonio di Padova fra Giuseppe Sinopoli, guardiano e rettore della comunità reggina per nove anni, che ha presieduto la celebrazione eucaristica vespertina nella Basilica della Madonna della Consolazione, insieme ai frati attualmente al servizio della comunità dell’Eremo.

Un legame fraterno sottolineato da padre Giuseppe nell’omelia, richiamando come “la Madonna della Consolazione da secoli è nel cuore della famiglia cappuccina calabrese e, attraverso i cappuccini, la devozione si è propagata e in tutta la Calabria e anche al di fuori dalla Calabria. Contempliamo Gesù nell’Ascensione e, insieme a Lui, facciamo in modo che anche la nostra vita si lasci rapire per ritrovare la bellezza della comunione con il Padre”.  A dare il benvenuto  a nome dei frati dell’Eremo, il guardiano fra Alessandro Gatti che ha sollecitato a “mantenere la comunione tra le nostre realtà nella preghiera vicendevole al Signore e a Maria, Madre della Consolazione, che ci raduna come suoi figli con la stessa tenerezza materna con cui radunava i discepoli del Signore dopo la sua Resurrezione, nell’attesa del dono dello Spirito Santo”.

 

S.D.