L'arte del riciclo entra in parrocchia (Page 9)
Uno spazio di aggregazione e di sosta. Un piccolo luogo di comunità, arredato con due panchine, un tavolo e due portarifiuti in legno riciclato, a disposizione della parrocchia Maria SS. delle Grazie. L’idea di realizzare questi arredi è di Marisa Mamertino, responsabile Azione cattolica ragazzi della parrocchia. I manufatti sono opera del maestro Ciccio Gallo.
L’iniziativa implementa le linee guida nazionali dell’Acr in questo anno sociale: "La proposta di riutilizzare materiale di scarto, come i bancali - ha spiegato Mamertino - è stata ispirata dal tema 'Questa è casa tua!'. E’ un invito a prendersi cura degli spazi interni o esterni della propria parrocchia, che è la casa di tutti. L’idea è stata accolta dal nostro parroco don Domenico, dalle suore e dalle catechiste. Anche Papa Francesco, nell’Enciclica 'Laudato si'', ricorda come l’ecologia integrale sia inseparabile dalla nozione di bene comune".
Un progetto di eco-design che richiama occasioni di incontro, relax e amicizia: "Sono stati realizzati elementi di arredo - ha illustrato la responsabile acierrina - che consentono la fruizione sia nei locali interni che esterni, e saranno utili anche in occasione del Great. Abbiamo coinvolto i bambini nella pittura dei bancali. La finalità è favorire la socializzazione fra i ragazzi che frequentano la parrocchia, non solo nell’ambito di Acr, ma anche appartenenti ai gruppi del catechismo e dell’oratorio".
La trasformazione dei bancali è riconducibile al concetto di economia d’arte circolare: "Il riutilizzo dei materiali - ha detto Ciccio Gallo - è un’espressione artistica, che consente di dare forma e vita a nuovi oggetti. I prodotti, realizzati per adornare gli spazi della parrocchia, si presentano funzionali per le attività ludico-ricreative, migliorando l’aspetto estetico dei luoghi».
La presentazione degli arredi è stata occasione per una riflessione sull’importanza del riciclo e dell’ecosostenibilità: «Questi oggetti, oggi belli, colorati e con una nuova forma - ha detto don Domenico Cicione Strangis - poche settimane fa, erano pedane destinate allo smaltimento. Il progetto supera la cultura dello scarto, mettendo in gioco un’idea condivisa e un’abilità manuale. Qualcuno ha creduto in questa idea e ha contagiato tutti. Una condivisione che è sinonimo di 'sinodalità', ovvero imparare a camminare insieme".
Dare una seconda vita ai prodotti, bollati come rifiuti, genera ulteriore valore: "Il nostro oratorio - ha concluso don Domenico - può diventare bellissimo, se noi stessi ne abbiamo cura, senza delegare agli altri. L’idea di partenza ha preso forma con la creatività che rende la nostra casa comune più bella e confortevole. Ciò che viene considerato scarto, infatti, può creare bellezza".
Franca Rocca