L’incontro con le vicarie San Pancrazio e Maida ha concluso la serie di riunioni che il vescovo, monsignor Serafino Parisi, ha avuto con i consigli pastorali ed affari economici delle parrocchie.
In questo cammino nelle realtà presenti nella Diocesi, il Pastore della Chiesa lametina, nel ringraziare i presenti per “il servizio svolto all’interno e per il bene delle vostre comunità”, ha incoraggiato tutti “ad andare avanti, a sostenere ancora l’operato dei sacerdoti” che “non è un operato di persone solitarie che si chiudono nel loro cerchio autoreferenziale, solleticando il proprio io, ma sono al servizio di una comunità. L’idea che noi abbiamo – ha aggiunto monsignor Parisi – è quella di una comunità che vive di relazioni, certamente con le distinzioni dei ruoli e sacramentali, e voi laici avete un compito importante: non siete semplici collaboratori ma dovete sentirvi ed essere corresponsabili con i sacerdoti, le suore, i religiosi. Le scelte si fanno insieme. Le cose si condividono. I passi si fanno insieme”.
Si è trattato di momenti, non solo di riflessione, ma anche e soprattutto di confronto e di conoscenza del vasto e diversificato territorio diocesano rispetto al quale monsignor Parisi ha ribadito, non solo la necessità di una visione unica della Chiesa, ma anche l’impegno alla corresponsabilità partendo da una concezione non verticistica dove il sacerdote sta in alto, ma considerando una Chiesa dove ciascuno sia “lievito, sale e luce. Ecco la corresponsabilità – ha detto il Vescovo – e la qualità della nostra presenza nel mondo: si deve vedere che, anche se pochi, siamo lievito, sale e luce e quando c’è buio basta anche solo un cerino per rischiarare. La qualità della nostra presenza nel mondo si coglie da questo”.
“L’idea – ha sottolineato al riguardo monsignor Parisi – è quella di una Chiesa che possa abbracciare tutti” in quanto, così come facevano i primi cristiani, “spezzare il pane vuol dire condividere i beni”. Avere, quindi, una visione unitaria, per “un’idea di Chiesa che sia una Chiesa che possa procedere insieme. Noi – ha detto nei vari incontri il Vescovo partendo anche dal concetto della sinodalità – dobbiamo esserci come comunità”. Per monsignor Parisi, infatti, deve esserci “un’idea di Chiesa che si fondi sul servizio che diventa organo strutturato consapevole, responsabile e sostenuto con un minimo di impegno” ma anche “un servizio che si fa consapevolmente e con gioia. Oggi – ha affermato ancora il Vescovo – per i cristiani cattolici è arrivato il momento in cui dobbiamo scegliere di essere cristiani, annunciando il Vangelo in un mondo che cambia, e sceglierlo, liberamente, consapevolmente, ragionevolmente, ma anche responsabilmente”.
Visione unitaria che dovrà esserci a partire dalle feste patronali che devono avere come fulcro l’aspetto religioso vivendolo come momento della comunità e dando ad esso una impostazione prettamente ecclesiale (novena, catechesi, visita alle famiglie ed agli ammalati): “Sono per le feste religiose – ha detto al riguardo monsignor Parisi – e tutto ciò che non è religioso non mi interessa. La festa religiosa deve essere preparata dal consiglio pastorale e progettata dal consiglio degli affari economici, condividendo le scelte con il parroco che deve essere stimolato e sostenuto”.
Linea unitaria anche per i Sacramenti rispetto ai quali, oltre a sottolineare l’importanza del cammino di preparazione, monsignor Parisi si è anche soffermato sulla figura dei padrini evidenziando che, ad esempio, ci sono Vescovi che hanno abolito questa figura.
Temi, comunque, che saranno trattati e discussi dal Consiglio Pastorale Diocesano di prossima istituzione ed al quale saranno chiamati a dare il loro contributo i consigli pastorali parrocchiali.
Non meno importante l’invito ad esporre il bilancio della parrocchia per “dare esempio di buona amministrazione dei beni che vengono amministrati come un buon padre di famiglia” perché si tratta di “soldi che vengono dai nostri fedeli” e bisogna “rendere conto, non al Vescovo, ma allo stesso consiglio per gli affari economici che firma quel bilancio”.
Una Chiesa, quindi, che deve saper essere anche e soprattutto “gioiosa” in quanto “la gioia è la capacità di gioire della gioia dell’altro. Quando gli altri vengono a contatto con noi – ha concluso monsignor Parisi – devono essere messi in un contesto di gioia e bisogna smetterla di lamentarsi sempre”.
E, proprio perché sale, lievito e luce, diventa centrale nella vita di ciascun cristiano la formazione, il riprendere in mano la Bibbia, il rapporto con Dio. Da qui le due iniziative che saranno avviate a breve in Diocesi: la scuola Biblica diocesana, con appuntamenti quindicinali di due ore che avrà sede a Lamezia, e la scuola per i Ministeri che per questo anno pastorale si svolgerà a Lamezia ma che, in seguito, sarà ospitata anche nelle Vicarie.
Saveria Maria Gigliotti