Le immagini giunte da Owo, nel sud-ovest della Nigeria, che testimoniano l’ennesima violenza contro i cristiani, non possono lasciarci indifferenti. Ancora una volta una chiesa è stata profanata dalla violenza. Ancora una volta sangue innocente è stato versato in un luogo che rappresenta pace, amore incondizionato, fraternità, fede, preghiera.

Uomini, donne, bambini falciati nel momento in cui, insieme, celebravano l’eucaristica nella solennità di Pentecoste, non possono lasciare indifferente il mondo e le nostre coscienze.

Il martirio, perché di questo si tratta, non appartiene al passato ma è ancora presente nel nostro tempo, nella nostra quotidianità, nel nostro essere cristiani.

La Diocesi di Lamezia si stringe nella preghiera attorno ai fratelli ed alle sorelle nigeriani. Uniti nella preghiera, ma anche nell’abbraccio fraterno con cui ci stringiamo a monsignor Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Abuja e presidente della Conferenza episcopale regionale dell’Africa Occidentale, e simbolicamente a tutto quel territorio facendo nostre le preoccupazioni che lo stesso presule ha espresso all’agenzia Sir: “La Nigeria ha bisogno di aiuto – ha dichiarato monsignor Kaigama -. La violenza nei confronti della Chiesa sta diventando intollerabile”. Quindi, ha chiesto di garantire “la sicurezza dei cattolici in tutta la Nigeria. Siamo veramente inorriditi e profondamente rattristati per quanto accaduto nella diocesi di Ondo – ha concluso -. Stiamo tutti soffrendo. Siamo inorriditi dal livello di violenza raggiunto, non si era ancora arrivati fino a questo punto”.

 

s.m.g.

Nella foto, pubblicata su Avvenire, una Bibbia danneggiata nell’attacco di domenica alla chiesa cattolica di San Francesco a Owo, Ondo, Nigeria – Reuters/Temilade Adelaja