Ascoltare è comunicare e, allo stesso tempo, comunicare è ascoltare. Quello che, in apparenza, può sembrare un gioco di parole racchiude invece un principio basilare per la comunicazione e l’informazione. Non c’è scambio comunicativo o notizia che non nasca dall’ascolto. Delle persone, del Creato, della realtà; insomma, di tutto ciò che avviene, di tutto ciò che ci circonda. Eppure, questo non è un dato scontato. Converrebbe fermarsi un attimo e interrogarsi sulla qualità delle relazioni e su quanto esse siano davvero apertura e svelamento di sé all’altro. E così pure sul modo d’informare e d’informarsi: c’è con-divisione dei fatti? La realtà trapassa il mio udito fino ad arrivare al midollo?
Nel profluvio quotidiano di parole e d’immagini recuperare il silenzio per esercitare maggiormente il senso dell’udito sarebbe già una conquista. È un impegno che costa sacrificio, perché porta a rinunciare al narcisismo dell’erudizione fine a sé stessa. È una strada, però, obbligata e irrinunciabile, perché questo tempo inter-pandemico sta portando a galla tante narrazioni personali e comunitarie che costituiscono un patrimonio da non disperdere. E, per questo, da ascoltare. La comunicazione vera nasce da questa virtù! praticarla, tutti insieme, è ciò che di meglio ci si possa augurare! Buona Giornata delle comunicazioni!
Vincenzo Corrado, direttore Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali