La Chiesa Cattolica Italiana, in collaborazione con l’Ispettorato generale dei cappellani delle carceri, ha deciso di donare oltre 2.000 ventilatori a 30 istituti penitenziari per affrontare il caldo estivo con un minor disagio

Ricordiamo le parole che il Santo Padre ha rivolto ai detenuti nella residenza di Santa Marta nell’ottobre 2021. ‘Chi ha sbagliato non resti sbagliato’. Non sono parole casuali o di rito, non sono nemmeno parole riferite unicamente ai detenuti, ma all’intera collettività: è responsabilità di tutti offrire un soffio di speranza a chi risiede nell’ombra affinché possa tornare, un passo dopo l’altro, a camminare nella luce. Talvolta, sono le piccole attenzioni e le cose semplici che ti ricordano che esisti e che la tua vita è importate quanto quella di ogni altro essere umano. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell’ascolto paziente; altre volte in gesti – piccoli o grandi – che si trasformano in progetti o iniziative.

La Chiesa desidera ricordare la propria vicinanza ai detenuti, ribadire che c’è vita oltre quelle sbarre e che loro sono nella condizione di poter sperare che un giorno, dopo il percorso riabilitativo, quelle porte possano riaprirsi.

È stato il Card. Matteo Zuppi a dare il via all’iniziativa il 12 giugno, consegnando 80 ventilatori alla Direzione della Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. “È la carezza di una madre che vi sta vicino”, ha affermato rivolgendosi alle detenute. Si tratta, ha aggiunto, di “un piccolo gesto, ma l’amore è nelle cose semplici. Le attenzioni le ritroviamo nelle buone parole, nell’ascolto paziente; altre volte in gesti grandi o piccoli, come questo”. Facendo riferimento al titolo del progetto, ha sottolineato che “come i fiori del tarassaco, i soffioni, volano dappertutto, così l’affetto della Chiesa arriva in carcere, portando un po’ di sollievo. Talvolta, infatti, un semplice e lieve soffio d’aria può aiutare a vivere meglio il periodo di detenzione”.