Messaggio dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei
“La cura della salute – come in Italia è stato sottolineato anche lo scorso anno dal lavoro su ‘Custodire le nostre terre: Salute, ambiente e territorio’ – passa sia da atteggiamenti di cura e terapia diretti, sia dalla prevenzione, sia dall’attenzione all’ambiente in cui viviamo e che ha necessità di essere custodito per evitare effetti a catena”.
È quanto si legge in una nota dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei guidato da don Massimo Angelelli, in occasione della giornata mondiale della salute dell’Onu che ricorre oggi. Un “forte richiamo alla prevenzione e all’attenzione all’ambiente”, come Papa Francesco sottolinea nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia” del 2020: “La cura delle persone e la cura degli ecosistemi sono inseparabili”.
La pandemia, prosegue la nota, “è un punto di non ritorno nel pensarsi umanità, perché l’intera popolazione mondiale oggi vede la propria salute minacciata; il richiamo del tema della Giornata mondiale di quest’anno ricorda e sottolinea la responsabilità personale, familiare e sociale nei confronti delle cause esterne che possono toccare la salute umana”.
La Giornata si presta poi ad una seconda considerazione di carattere pastorale: “Vivere in Italia comporta essere inseriti in un sistema sanitario – il nostro Servizio sanitario nazionale – universalistico, ugualitario ed equo; nel nostro Paese la tutela della salute e l’accesso alle cure sono diritti assicurati a tutti. Promuovere e conservare questo sistema – il monito dell’Ufficio Cei – appartiene a ciascuno; utilizzarlo correttamente è un dovere sociale ed etico; promuoverlo in altri Paesi è giustizia; aiutare chi non ha accesso alle cure è un dovere fondamentale che nasce dall’annuncio del Vangelo che si traduce in reale fraternità”. (AGENSIR)