La stagione concertistica di Ama Calabria 2011 (Associazione Manifestazioni Artistiche) è stata azzerata insieme a tutti concorsi che ogni anno sono indetti dalla stessa associazione. Il sindaco Gianni Speranza ribadisce che la responsabilità è da attribuire ai tagli del governo.
Dura la reazione del presidente dell’associazione Gennaro Pollice secondo il quale la minore disponibilità di fondi «non dovrebbe divenire l’alibi attraverso il quale, in barba alla tanto esaltata trasparenza e legalità, conferire incarichi, assegnare contributi e realizzare attività senza procedure comparative di curricula o criteri di scelta».
La decisione, presa dall’amministrazione comunale, è obiettivamente grave poiché si troncano di colpo le attività musicali di Ama Calabria il cui presidente Gennaro Pollice sostiene che «la riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali è grave e va assolutamente denunciata, ma essa non ha particolarmente inciso nei capitoli del bilancio comunale destinati alle attività culturali così come appare da una lettura del bilancio 2011 pubblicato sul sito del comune. Il presidente Pollice non riesce a spiegarsi il motivo per cui «l’Amministrazione Comunale possa, attraverso le sue scelte, non tagliare, ma azzerare il proprio contributo alla stagione concertistica ed ai concorsi Ama Calabria facendo perdere a Lamezia Terme le sovvenzioni statali già stanziate per le citate attività» senza tenere in considerazione i risultati sempre apprezzati per qualità e quantità ottenuti da tantissimi anni. «La giunta Speranza - prosegue - si rende così responsabile della cancellazione di una delle realtà musicali più apprezzate nel Mezzogiorno, realtà che essa stessa ha contributo a far crescere e che oggi, senza motivarne le ragioni, decide di far morire».
Sconcertante si palesa al presidente Pollice la dichiarazione del sindaco Speranza secondo la quale «la scelta di non tenere il concorso internazionale sia dell’Ama Calabria perché é stata l’associazione a scegliere dove e come destinare l’intero ammontare dei contributi comunali previsti per il 2011». Contributi da sempre finalizzati ma non solo mai erogati, ma addirittura neanche deliberati per la concertistica ed i concorsi. D’altronde «da quando - si chiede il presidente Pollice - un’associazione è libera di scegliere dove destinare le risorse pubbliche ad essa assegnate?».
Il presidente Pollice con molta amarezza afferma ancora che, tralasciando l’irregolarità del regolamento sulle attività culturali, in un primo momento revocato dalla Giunta e poi modificato e approvato dal Consiglio Comunale nello scorso mese di maggio, l’affidamento delle attività culturali a Lamezia Terme è avvenuto «intuitu persone» senza alcuna selezione o criterio oggettivo. E punta il dito su quanto accaduto all’associazione all’assessore Tano Grasso che ha fatto prevalere la sua volontà su quella degli altri. «L’idea di un uomo solo al comando - continua - non appartiene alla tradizione democratica di questa città e la scelta dell’assessore di rinunciare all’apporto di alcuni tra migliori operatori lametini rappresenta una perdita di valore per la cultura del territorio che così smarrisce, al tempo stesso, identità e opportunità». Il presidente, sperando in un possibile schiarimento di idee e intenti, invita accoratamente il sindaco «a riprendere in mano la situazione per assicurare alla città di Lamezia Terme il mantenimento del ruolo culturale conquistato ormai da anni e riconosciuto in ambito regionale, nazionale ed internazionale» e ringrazia l’onorevole Doris Lo Moro , già sindaco di Lamezia Terme, per avere sollecitato il trasferimento dei concorsi a Lamezia Terme ed aver istituito in città il Concerto di Capodanno. Infine il presidente conclude che «l’unica cosa certa di questa amara vicenda è la perdita del posto di lavoro del nostro dipendente Antonio Saladino per il quale nessuno ha sentito l’esigenza di esprimere la pur minima solidarietà».