Sarà proiettato martedì 4 ottobre (ore 20) al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme la "prima" del film Duns Scoto, diretto dal regista lametino Fernando Muraca, prodotto da TVCO e dai Francescani dell’Immacolata. Seuirà un dibattito a cura del regista e di Padre Alfonso Bruno, consulente durante la lavorazione del film.
Giovanni Duns Scoto, francescano di origine scozzese, nacque fra il 1265 e il 1270 e morì nel 1308. La sua breve ed intensa esistenza fu tutta dedicata all’insegnamento, negli anni della controversia di natura dottrinale tra quanti parteggiavano per la sintesi aristotelico-cristiana di San Tommaso d’Aquino e quanti la contrastavano. Dopo aver compiuto i suoi studi, insegnò ad Oxford (1300-1302), a Parigi (1305-1307) e a Colonia nell’ultimo anno di vita. Venerato come beato nelle diocesi di Colonia e di Nola, il suo nome è inserito nel Martyrologium Franciscanum; Duns Scoto è stato beatificato da Giovanni Paolo II nel marzo del 1993. Una caratteristica notevole del suo pensiero, che gli ha meritato l'appellativo di Subtilis (sottile), è proprio la sua costante preoccupazione di non perdere nulla di ciò che di positivo vi è in impostazioni e sistemi anche opposti, ricorrendo a distinzioni, appunti, sottili. Duns Scoto si contrappose al coinvolgimento dei teologi nei dibattiti propriamente filosofici e alla stretta relazione fra teologia e filosofia, che era conseguenza dell’applicazione del metodo dimostrativo aristotelico alla teologia, realizzato da Tommaso d’Aquino. Quest’ultimo aveva inteso conservare l’autonomia reciproca del sapere filosofico e di quello teologico, pur nella convergenza metodologica; Scoto, invece, sottolineava con forza la radicale diversità tra filosofia e teologia, e affermava che il filosofo non può in alcun modo parlare di Dio con le sue sole forze perché non vi sono strutture concettuali (come l’analogia dell’essere nella dottrina tomista) applicabili tanto alla conoscenza delle creature che a quella del creatore. Scrisse di logica, nella forma di commenti e “quaestiones” sulle opere aristoteliche e su Porfirio; fra le opere di metafisica si ricordano le Quaestiones super de anima e le Quaestiones super libros Metaphysicorum Aristotelis, un trattato De primo rerum omnium principio, le Collationes Parisienses, l’Opus oxoniense.