“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale... in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo cospetto” (Ef 1,3-4). In queste parole della lettera agli Efesini San Paolo delinea l’immagine dell’Avvento. E si tratta di quell’Avvento eterno, il cui inizio si trova in Dio stesso “prima della creazione del mondo”, poiché già la “creazione del mondo” fu il primo passo della venuta di Dio all’uomo, il primo atto dell’Avvento.
Tutto il mondo visibile, infatti, è stato creato per l’uomo, come attesta il libro della Genesi. L’inizio dell’Avvento in Dio è il suo eterno progetto di creazione del mondo e dell’uomo, progetto nato dall’amore. Questo amore si manifesta con l’eterna scelta dell’uomo in Cristo, Verbo incarnato.
In questo eterno Avvento è presente Maria. Tra tutti gli uomini, che il Padre ha scelto in Cristo, ella lo è stata in modo particolare ed eccezionale, poiché è stata scelta in Cristo per essere Madre di Cristo. E così ella, meglio di qualunque altro fra gli uomini “predestinati dal Padre” alla dignità di suoi figli e figlie adottivi, è stata predestinata in modo specialissimo “a lode e gloria della sua grazia”, che il Padre “ci ha dato” in lui, Figlio diletto (cf. Ef 1,6). La gloria sublime della sua specialissima grazia doveva essere la Maternità del Verbo Eterno. In considerazione di questa Maternità, ella ha ottenuto in Cristo anche la grazia dell’Immacolata Concezione, verità che confessiamo solennemente come misteroin cui si cela la ragione più essenziale dell’Avvento: ecco, Colei, alla quale i genitori daranno, un giorno, il nome Myriam (Maria), al momento del suo concepimento nel grembo della madre è generata, in tutta pienezza, da Dio: è la “piena di grazia”. Tale nome la accompagna dal primo momento del concepimento. E quando a Lourdes Bernardetta domanda alla Bella Signora il suo nome, si sente dire: “Io sono l’Immacolata Concezione”, cioè la Piena di grazia. Una rivelazione che conferma il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, solennemente definito da Pio IX l’8 dicembre 1854.“Piena di grazia...” (Lc 1,28) sono le parole che furono pronunciate dall’arcangelo, un saluto che testimonia divinamente il mistero dell’Immacolata Concezione. Ella che ha “trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30), essendo “piena di grazia”, può divenire Madre di Dio. La pienezza di grazia significa la maternità divina. La pienezza di grazia significa pure l’Immacolata Concezione. L’Immacolata Concezione è in vista della maternità divina. Tale è l’ordine della grazia, cioè dell’economia salvifica di Dio.
Così dunque il mistero dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria ci conduce a Betlemme e, insieme, sul Calvario. In un certo senso ci guida prima sul Calvario e in seguito a Betlemme.
Maria fu redenta in modo particolare nel primo istante della sua concezione, in previsione del sacrificio di Cristo redentore sul Calvario per poter diventare Madre del Redentore a Nazaret e a Betlemme, affinché il seme della donna sconfiggesse l'antico avversario: Satana.Satana in Lei non ha avuto potere. Eva è stata tentata e vinta. Maria non fu vinta. Ella vinse, fin dal primo istante, per i meriti del suo divin Figlio.Il Figlio ha fatto a noi e a sua Madre questo grande dono: una Madre senza macchia, tutta pura, tutta santa. E noi in Maria celebriamo la vittoria sul peccato, su Satana. Rinnoviamo in Lei la nostra inimicizia con la tentazione ed il nemico dell'uomo.Quanti non credono nella gravità del peccato e nei suoi effetti nefasti di morte non confessano l'opera che il Signore ha compiuto in sua Madre. Costoro non confessano perché per essi non c'è peccato e non c'è grazia e bene e male sono la stessa cosa. Essi non sanno che il peccato è inimicizia con il nostro Dio ed è la morte dentro di noi della sua vita eterna.Vivendo essi nell'ombra della morte e non avendo la percezione di ciò che significa essere morti alla vita di grazia, pensano che Maria sia nel nostro stesso fango e nella pozzanghera e nella lordura della nostra condizione senza Dio, senza bene, senza grazia, senza paradiso, senza vita eterna.Chi non confessa le grandi cose che il Signore ha fatto in Maria costui non vive di queste grandi cose che il Signore, attraverso Lei, ha fatto per noi. Non vive del Figlio che Ella ha generato e dato al mondo per la nostra salvezza. Ignorando la grazia del Signore, solo allora l'uomo può ignorare la grandezza della "Madre del mio Signore".Chi non comprende Dio e non comprende Cristo, costui non comprende Maria ed il suo ruolo nella salvezza. Chi nega a Maria la sua pienezza di grazia, ha già negato a Dio la sua divinità, a Cristo il suo essere come Dio e presso Dio.Chi parla male di Maria certamente non parlerà bene di Dio. Oggi molti parlano male di Maria perché eretici e fuori della Chiesa di Cristo e quindi fuori della salvezza. Maria è madre della salvezza e della redenzione: così Ella è invocata tra noi.